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Daria, l'astrofisica che porta alla scoperta della magia del cielo 

Daria, l'astrofisica che porta alla scoperta della magia del cielo 

di Monica Rossi

01 Luglio 2021, 08:58

La guida 40enne accompagna sui sentieri della Valtaro
 
 

Borgotaro Che cosa hanno in comune Ravenna e la provincia parmense? Daria Dall’Olio, astrofisica 40enne fresca vincitrice del premio «Lara Albanese» e guida ambientale escursionistica con patentino conseguito a Borgotaro nella sede di montagna di Formafuturo. 
E che cosa hanno in comune le stelle e l’ambiente? Tanto e poi ancora un po’, come spiega proprio la ravennate, ora in Svezia per studiare «Iras 18089-1732», una stella in formazione nella nostra galassia. 
«La guida è per definizione una figura che interpreta e divulga il territorio. È legata alla cultura, all’ambiente e alla terra, e ha il compito di trasmettere il senso di meraviglia. Al termine di un’escursione, le persone avranno goduto di panorami mozzafiato, luci, ombre e colori che la vita di città̀ fa dimenticare. E avranno imparato qualcosa di nuovo. La guida fa maturare la consapevolezza che l’ambiente appartiene a tutti e va protetto per poter essere tramandato».
 Poi non appena il sole tramonta, un altro paesaggio fa capolino oltre il profilo dei campi, tra gli alberi, sopra le nostre teste e qui la Dall’Olio è nel suo campo. 
«La volta stellata ci offre ogni sera lo spettacolo del notturno. Se ci pensate, è un altro aspetto della natura e l’astronomia ci fornisce i mezzi per poter esplorare e scoprire questi orizzonti. Come guida, posso rendere i nuovi panorami che appaiono tanto distanti, più vicini a tutti». 
Una volta ottenuto il patentino Gae, ha iniziato a organizzare escursioni e visite per il «Festival Naturae» cui hanno partecipato anche Paolo Briganti e Mirella Cenni dell’Argante Studio di Parma, con passeggiate in forma di poesia e interpretazioni. 
«Le guide sono le figure più adatte e preparate per accompagnare le persone dove il cielo è più buio e la Valtaro - dichiara - offre ottimi punti per le escursioni con osservazioni astronomiche. Ho dei bellissimi ricordi del cielo sopra Bedonia. Ricordo che con alcuni compagni una sera siamo usciti dall’albergo per cercare una zona priva di illuminazione. E in quell’occasione ho tenuto un “mini-trekking stellare” alla ricerca di “animali” più o meno fantastici. Chi ha un minimo di dimestichezza con le costellazioni, sa che il cielo è popolato da una fauna ricchissima: orse, cani, volatili e selvaggina di ogni genere, per non parlare di animali fantastici come il drago, più esotici come il leone e bizzarri come la balena. Insomma, la tanto ricercata biodiversità, almeno negli atlanti stellari, abbonda. A meno che l’Unione Astronomica Internazionale non decida di rivisitare le sue mappe, gli unici problemi di questa fauna stellare saranno quelli di estinzione luminosa per le troppe luci artificiali». 
 

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