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CINEMA ASTRA

Nanni Moretti: «Questo mio film è un atto d'amore verso il cinema». Bagno di folla e tanti selfie - Fotogallery

di Gloria Sanzogni

04 Luglio 2023, 09:16

Pochi giorni dopo l’annuncio della presenza di Nanni Moretti al Cinema Astra prevista per ieri sera, la lista delle prenotazioni era al completo. Oltre ai prenotati, al botteghino si è creata comunque una lunga fila di persone che tentavano, speranzose, di accaparrarsi un posto. Venuto a presentare il suo ultimo film «Il sol dell’avvenire» all’interno della rassegna «Accadde domani» dedicata al cinema italiano e organizzata dall’Associazione generale italiana dello spettacolo e Federazione italiana cinema d'essai dell’Emilia-Romagna, Nanni Moretti è stato accolto da un bagno di selfie e autografi. Un film che guarda al passato per provare a riflettere sul futuro: si potrebbe sintetizzare così la trama del suo ultimo lungometraggio con protagonisti alcuni dei suoi pupilli, tra cui gli attori Margherita Buy e Silvio Orlando per la quinta volta sotto la sua regia.

«Il nucleo di questo film è nato diversi anni fa mentre lavoravo con le mie sceneggiatrici; è tanto tempo che non scrivo da solo perché credo che farlo insieme sia un viaggio professionale e umano – ha commentato Nanni Moretti prendendo in mano il microfono e auto-presentandosi –. Ho deciso di ambientarlo interamente nel 1956, durante l’invasione Sovietica dell’Ungheria, un evento che avrebbe rappresentato un anno di svolta per tutto il mondo della sinistra occidentale se solo non lo avessero trasformato nell’ennesima occasione mancata». In questa commedia, che mescola anche spunti drammatici, i temi cari a Moretti ci sono tutti: satira, politica, amore, psicanalisi, autocitazioni e metacinema. «L’ho tenuto in frigorifero per un anno e mezzo perché volevo che riaprissero i cinema dopo la pandemia. Altri produttori non hanno aspettato e hanno venduto i loro film alle piattaforme pur di farli uscire. Non voglio giudicare i comportamenti degli altri, ma quando penso ad un film penso alle sale, al cinema vero e proprio e al pubblico. Nonostante tutti i discorsi sulla crisi del cinema e sul pubblico che continua a calare, credo di aver fatto un film come atto d’amore nei confronti del cinema e di fiducia nei confronti degli spettatori che ancora esistono. Io credo in questo e nel fatto che la magia del cinema, il suo potere e la sua pienezza siano ancora intatti», ha chiosato il regista leggendo un pezzo di Natalia Ginzburg dedicato proprio al cinema e annunciando il suo prossimo debutto a teatro.

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