L'hanno trovata morta a fine gennaio nella zona di Ozzano, all'interno del Parco Regionale del Taro. E sono state le analisi condotte dall'Istituto Zooprofilattico a dare la conferma del sospetto: è stata una dose letale di rodenticida (un veleno per roditori) ad uccidere Lautrec, una lupa di circa tre anni che al momento di assegnarle un nome, dopo l'individuazione era stata scambiata per un esemplare maschio e che si può vedere nel video che pubblichiamo, realizzato da Parchi del Ducato e Io Non Ho Paura Del Lupo.
"Con tutta probabilità - scrivo gli esperti dell'area protetta -. l'esemplare ucciso fa parte del branco di Vincenzo e Rossella (coppia dominante) che vive nel Parco e che da tempo i nostri tecnici stanno monitorando con l'aiuto dell'associazione Io Non Ho Paura Del Lupo e di tanti volontari. Per tutta la scorsa estate ha accudito i nuovi cuccioli del suo branco, sempre figli di Vincenzo e Rossella, svolgendo così quell'importante ruolo "sociale" che gli etologi chiamano "helper" (aiutante) ovvero di accudimento, gioco e protezione dei cuccioli del branco. Probabilmente la Lupa era anch'essa figlia della stessa coppia, quindi era una sorta di sorella maggiore dei cuccioli con i quali l'abbiamo vista (e ripresa) correre e giocare l'estate scorsa".
"La quantità di topicida necessaria per uccidere un lupo di 30 kg in eccellente stato fisico è maggiore di quella contenuta in un'unica esca classica - spiegano -, per cui con ogni probabilità chi ha sparso quel veleno sapeva di voler uccidere un animale più grande di un topo o di un ghiro. Non è la prima volta che ci troviamo a dover dar conto e commentare la morte di animali selvatici particolarmente protetti per mano dell'uomo. Solo nell'ultimo anno nelle nostre Aree Naturali Protette sono stati recuperati morti almeno cinque lupi, di cui tre investiti da automezzi, uno colpito da arma da fuoco, e uno avvelenato. Alla fine del 2018 l'avvelenamento da topicida era costato la morte di un'Aquila reale nel Parco dei Cento Laghi. Non esistono facili scorciatoie o ricette magiche per affermare la cultura del rispetto e della convivenza tra l'uomo e i grandi predatori. Serve tempo e perseveranza, dialogo e partecipazione, informazioni corrette e capillari, scambi di esperienze e conoscenze. Noi è da lì che (ri)partiamo!"
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