CASA/2 Portieri: come procedere in caso di decesso

In caso di decesso di un portiere che usufruisce dell’alloggio di servizio, entro quanto tempo deve essere lasciato libero l’immobile occupato?
V. C.

Risponde l'esperto
Giovanni Mazzoli - Consulente del lavoro (per conto di Confedilizia Parma

La risposta è nel C.C.N.L. per i dipendenti da proprietari di fabbricato che, nell’ultimo testo a stampa prima del rinnovo del 26.11.2019 di cui ancora non mi risulta la pubblicazione integrale, all’art. 128 prevede che in caso di decesso di lavoratore che usufruisce dell’alloggio di servizio, ai familiari con lui conviventi da almeno 6 mesi, come da certificato anagrafico di stato di famiglia, è consentito il godimento gratuito dell’alloggio per i 4 mesi successivi al decesso stesso.

Se i familiari liberano l’alloggio entro e non oltre i 4 mesi consentiti hanno diritto di ricevere dal Datore di lavoro (condominio, ecc….) un’indennità una tantum di € 1.600,00 complessivi lordi da erogare in parti uguali agli aventi diritto.

Detta indennità non competerà in caso di mancato rispetto del termine di cui sopra, indipendentemente dalla causa che abbia determinato tale evenienza: in questo caso si apre un altro scenario riguardo alla procedura, anche legale se necessaria, per la liberazione dell’immobile.

Il Datore di lavoro potrà chiedere il rimborso dell’indennità di € 1.600,00 alla Cassa Portieri, purchè in regola con i versamenti dovuti alla Cassa medesima. La richiesta va inoltrata entro 3 mesi dalla data di effettivo rilascio dell’alloggio. Consultare il sito internet www.cassaportieri.it.

E’ ovvio che se il portiere non aveva familiari conviventi il tempo per liberare l’alloggio è quello tecnico per renderlo vuoto da ogni cosa e, ovviamente, nessuna indennità va corrisposta agli eredi a titolo di rilascio dell’immobile. 

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