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Sostenibilità

Davines, ecco il centro per l'agricoltura biologica rigenerativa

Polo d'avanguardia di 15 ettari. Si tratta del primo progetto a livello europeo

Davines, ecco il centro per l'agricoltura biologica rigenerativa

di Giovanna Pavesi

09 Dicembre 2022, 18:37

«Il Gruppo Davines ha creato una collaborazione con il Rodale Institute, un istituto non governativo e una no profit statunitense che si occupa di agricoltura, educazione, training e ricerca: ci siamo messi insieme per creare qui, vicino al Davines Village, un primo Centro europeo di agricoltura biologica rigenerativa, perché vogliamo creare un centro di ricerca e divulgazione e i motivi sono diversi».

A spiegarlo è Dario Fornara, scienziato della terra e direttore scientifico dello European Regenerative Organic Center, un polo di 15 ettari inaugurato a Parma, che svolge attività di formazione all’avanguardia sull’agricoltura biologica rigenerativa. E ieri, proprio sull’argomento, Fornara ha costruito un seminario, per descrivere gli obiettivi di Eroc. «Vogliamo creare un primo centro europeo, guidato da un’azienda cosmetica e costituire, in futuro, una filiera di ingredienti organici attivi per l’industria cosmetica, quindi piante che possiamo coltivare noi, a Parma, seguendo i principi dell’agricoltura biologica rigenerativa – ha chiarito il direttore -. Vorremmo educare gli agricoltori, le scuole e il pubblico, con un centro a cielo aperto dove le persone possano venire a imparare; un altro obiettivo è fare ricerca: misuriamo i parametri nel suolo e nelle piante, comprendendo il loro cambiamento in funzione di come esso viene coltivato e gestito».

«Il tema della transizione ecologica lo affrontiamo presentando la Carta del Mulino, il primo progetto di agricoltura sostenibile fatto su una delle principali filiere di Barilla, che è quella del grano tenero per la produzione di farina per prodotti Mulino Bianco, che già ingloba alcune delle pratiche che abbiamo visto all’interno dell’agricoltura rigenerativa, pur non dichiarandolo, e che mirano al miglioramento della sostenibilità della coltivazione», ha detto Michele Zerbini, manager di Barilla, intervenuto ieri pomeriggio al dibattito sull’attuazione della transizione agroecologica con Francesca Caiulo, direttrice Its Academy Tech&Food, e con Barbara Lori, assessore della Regione Emilia-Romagna alla Programmazione territoriale.

Come ricordato da Caiulo, l’Europa chiede di riprogettare i sistemi alimentari, affinché siano «più sani, più equi e più sostenibili»: «Per farlo, occorre passare attraverso la formazione, in particolare quella dei giovani, che sono le persone che portano l’innovazione nelle imprese. Attraverso l’attività dell’Its, facciamo anche il trasferimento tecnologico, seguendo le imprese per stimolare il cambiamento».

«Per il territorio regionale e di Parma il tema dell’agroalimentare è importante perché qui sono presenti tante produzioni conosciute nel mondo e che sono riferimento per altri territori – ha concluso Lori, confermando una buona consapevolezza del tema, da parte della Regione -. Se la terra e l’agricoltura diventano particolarmente importanti per la produzione di alimenti, lo sono ancora di più per la conservazione di un bene finito come è il territorio».

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