Bmw, il ruolo decisivo della responsabilità

Un tempo bastava produrre automobili. Belle, potenti, innovative. E il compito di un produttore si esauriva all'uscita dello stabilimento. Oggi il mondo è - per fortuna - più complesso e più inclusivo, una realtà nella quale chi ha la sensibilità corretta può operare per restituire valore alla società declinando i concetti di responsabilità sociale. Bmw Italia, ad esempio, lo fa da molti anni, attraverso il variegato mondo di «SpecialMente» e in occasione della Responsibility Dinner il presidente e amministratore delegato di Bmw Italia Massimiliano Di SIlvestre ha fatto il punto dell'attività.

In attesa di parlare dei dati economici del 2024 (Bmw lo farà solo a conclusione dell'anno, ma nei primi 11 mesi il brand in Italia ha registrato una robustissima crescita a due cifre e complessivamente ha visto il lancio di 31 prodotti nuovi tra Bmw, Mini e Motorrad) intanto si tirano le fila delle attività svolte con «SpecialMente» e degli impegni legati alla House of Bmw, diventata un punto di riferimento nel cuore di Milano - da via Verri si è trasferita in via Monte Napoleone - dove la Casa automobilistica ha incontrato in tre anni 330mila persone, ha ospitato 12mila clienti e ha dato vita a oltre 200 iniziative.
«Oggi - spiega Di Silvestre - non si parla più tanto di Csr, ovvero Corporate social responsibility, quanto di corporate citizenship, cioè della capacità delle aziende e dei brand di essere cittadini responsabili, attivamente impegnati per dare un contributo alla soluzione dei problemi della società». Un concetto rafforzato dal report Edelmann Trust Barometer dal quale emerge che le persone sono sempre più convinte che le aziende siano quelle più capaci di dare risposte concrete ai temi sociali.

Ma torniamo a Bmw Italia: responsabilità significa anche tendere verso forme di propulsioni efficienti, e in gamma ci sono ben 25 modelli elettrici e dal 2027 verrà introdotto il primo veicolo a idrogeno fuel cell. Il Gruppo lavora intanto per ridurre le emissioni e arrivare alla decarbonizzazione del settore lavorando su energia, materie prime, cicli produttivi, recycling. Spiega Di SIlvestre: «La sostenibilità non può essere una destinazione se non include contemporaneamente sia quella ambientale, che quella sociale, che quella di business». Non solo: il viaggio verso la mobilità sostenibile viene ora realizzato con il brand ambassador Pierfrancesco Favino.
Quanto a «SpecialMente», quest'anno si è celebrato il decennale del programma. segno di un impegno consolidato. Un programma estremamente articolato che va da SciAbile (da cui tutto partì ben 21 anni fa) alla boccia paralimpica nata nel 2016 insieme alla Fib. E poi il mondo del rugby con Romanes (partnership con la squadra in sedia a rotelle) e il progetto con Rugby Milano nelle carceri milanesi. E a proposito di carceri c'è anche «Made in Rebibbia», percorso di reinserimento propositivo alla fine della pena nell'ambito della sartoria. La divisione delle moto ha proseguito nella progettualità con i Bambini delle fate e con le iniziative di Diversamente Disabili, mentre Mini ha rinnovato la collaborazione con la Scuola di sostenibilità e scritto nuove pagine della storia del Tortellante di Modena. Senza contare la vicinanza al mondo artistico con il Teatro alla Scala e il Teatro dell'Opera a Roma.

E infine il progetto Bmw in Tour che ha coinvolto l'associazione dei concessionari per parlare di sport, inclusione e comunicazione. «Il filo rosso che unisce tutte le nostre iniziative di SpecialMente - conclude Massimiliano Di Silvestre - è quello della passione, dell'attenzione per i dettagli, della voglia di fare la differenza che ci spinge a lavorare insieme per fare meglio ogni anno e provare a dare il nostro contributo per restituire del valore alla società che ci consente di operare con successo».