Evento con tre ministri
L'Impresa Pizzarotti ha presentato all’Auditorium Zotti San Vito al Tagliamento (Pn) il progetto del Nuovo istituto penitenziario, un intervento dal grande valore strategico per il sistema carcerario nazionale e regionale. È il primo in Italia dopo 15 anni; prevede la costruzione di cinque nuovi edifici e la ristrutturazione di un fabbricato esistente. Un nuovo carcere per 300 detenuti.
Oltre ai rappresentanti dell’azienda - Paolo Pizzarotti, presidente di Impresa Pizzarotti, e Francesco Aguglia, General Manager Italia - all’incontro hanno partecipato, tra gli altri, i ministri della Giustizia Carlo Nordio e dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Vannia Gava. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini è intervenuto in videocollegamento. Erano presenti anche il prefetto di Pordenone Michele Lastella e il sindaco di San Vito al Tagliamento Alberto Bernava.
L’opera, del valore di 60 milioni di euro, è stata finanziata per 41 milioni dal ministero delle Infrastrutture, integrati con ulteriori 19 milioni dal ministero della Giustizia per la realizzazione degli alloggi per addetti ai servizi civili e militare e la palazzina dei detenuti in stato di semilibertà. Il progetto esecutivo prevede la rigenerazione dell’ex caserma militare Fratelli Dall’Armi.
Il progetto del nuovo istituto penitenziario di San Vito al Tagliamento prevede l’utilizzo di tecnologie costruttive orientate al raggiungimento delle migliori prestazioni strutturali e delle migliori caratteristiche di comfort energetico, con l’obiettivo di ridurre al minimo i tempi di realizzazione mantenendo elevati standard qualitativi. In particolare, le strutture saranno realizzate facendo ricorso a dei moduli prefabbricati che saranno realizzati direttamente in stabilimento anche per garantire il rispetto dei tempi di consegna.
Come evidenziato da Impresa Pizzarotti, le opere di demolizione delle strutture esistenti e di disboscamento dell’area si sono concluse. A breve si darà il via alle bonifiche belliche. L’azienda sta attendendo l’approvazione del progetto aggiornato alle nuove norme tecniche. Ottenuto il via libera, decorreranno i 18 mesi per la realizzazione delle sottofondazioni, delle strutture e, infine, degli impianti e delle finiture. Il progetto consentirà di risolvere il problema del sovraffollamento del carcere di Pordenone, attualmente ospitato nel castello cittadino, che potrà poi essere restituito alla comunità con una nuova destinazione d’uso.
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