FARMACEUTICA
L'azienda Chiesi a Parma
Il gruppo Chiesi ha siglato un accordo con la soietà americana Arbor Biotechnologies per sviluppare terapie genetiche contro malattie rare del fegato. Nel dettaglio l’azienda biofarmaceutica parmigiana acquisisce i diritti esclusivi su ABO-101, farmaco sperimentale per l'iperossaluria primaria di tipo 1 (PH1), e ottiene l’opzione per utilizzare la piattaforma di editing genetico di Arbor su altri target terapeutici. L’accordo, spiega una nota congiunta, prevede pagamenti fino a 115 milioni di dollari nel breve termine e oltre due miliardi al raggiungimento di obiettivi di sviluppo, regolatori e commerciali, oltre a royalties progressive. Le due società collaboreranno allo studio clinico di Fase 1/2 redePHine su ABO-101, attualmente in corso.
«Questa collaborazione rappresenta un momento trasformativo per l’intera comunità delle malattie rare - osserva nella nota Giacomo Chiesi, vicepresidente esecutivo di Chiesi Global Rare Diseases -: per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo andare oltre gli approcci attuali ed esplorare il potenziale dell’editing genetico. Sebbene questo percorso offra grandi promesse, sappiamo che la strada è ancora lunga».
L’iperossaluria primaria di tipo 1 è una malattia genetica rara che causa l’accumulo di ossalato nell’organismo, con conseguente formazione di calcoli renali e insufficienza renale progressiva. ABO-101 utilizza tecnologie di editing genetico per correggere il difetto alla base della patologia.
I programmi sono guidati da Chiesi Global Rare Diseases, l'unità di business del gruppo dedicata a ricerca, sviluppo e commercializzazione di terapie per condizioni rare e ultra-rare.
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