Contromano
Ci sono tre motivi - soprattutto in Italia, ma non solo - per cui non si guidano automobili con il cambio automatico: il primo è perché uno non se lo può permettere, il secondo è il timore di fronte a una tecnologia «sconosciuta» e il terzo è la difesa a oltranza del concetto da smanettoni, ovvero «sono più veloce io di un cambio automatico». L'ultima categoria non è più recuperabile se non si è arresa nemmeno di fronte al fatto che la Formula 1 ha il cambio al volante dagli anni '90... Ma per le altre due c'è una novità decisiva. E si chiama Grande Panda. L'auto più popolare che si possa immaginare irromperà sul nostro mercato il terzo weekend di marzo e - udite udite - non avrà più il cambio manuale. Se i segmenti «premium» da anni hanno solo trasmissioni automatizzate (ci sono varie tipologie ma tutte - per capirci - senza pedale della frizione), la democratizzazione dell'automatico nelle vetture compatte era ancora lontana. È chiaro che la transizione verso l'auto elettrica (che non prevede cambio) indirizza naturalmente il mercato ma è anche vero che le auto con la spina sono residuali al momento. Fiat Grande Panda, però, anche nella versione ibrida con il motore a benzina dice addio a pedale della frizione e pomello del cambio. Con buona pace di chi ha paura di non saper gestire l'automatico (in realtà estremamente più semplice) e di chi non aveva quei 2 o 3 mila euro in più da aggiungere per sbarazzarsi del terzo pedale. Senza contare - passando dall'altra parte della barricata - che per i Costruttori produrre un cambio solo anziché due facilita la linea produttiva e razionalizza i costi perché la spesa superiore richiesta dalla trasmissione automatica viene assorbita dalle economie di scala. Insomma il vero cambio del Lingotto è un cambio di mentalità. E anche per le utilitarie può iniziare l'era dell'automatico.
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata