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San Silvestro

La folle «guerra» dei botti. E a Felino due ragazzini feriti: il più grave ha perso una mano

La folle «guerra» dei botti. E a Felino due ragazzini feriti: il più grave ha perso una mano

di Michele Ceparano (ha collaborato Massimo Morelli)

02 Gennaio 2024, 03:01

Botti, divieti ignorati, cassonetti dati alle fiamme e centralini delle forze dell'ordine roventi in città e in provincia. E a Felino un dodicenne rimasto gravemente ferito dallo scoppio di un petardo.

Da San Silvestro a Capodanno: quella che dovrebbe essere soltanto la cronaca di una lunga festa purtroppo deve diventare un bollettino di guerra. La causa, sempre quella. Ovunque lanci di botti ed esplosioni di petardi senza freni, che si sono portati dietro insieme al fumo e alla puzza di bruciato una valanga di proteste.

Dodicenne ferito

Ieri pomeriggio a Felino l'episodio più grave: due ragazzini, entrambi dodicenni, sono rimasti feriti dallo scoppio di un petardo. Uno dei due, il più grave, ha perso una mano.

È successo ieri pomeriggio intorno alle 16,30 in via XX Settembre, strada dietro a un centro commerciale poco trafficata nei giorni di festa. Un gruppetto di adolescenti si era dato appuntamento lì per continuare a divertirsi facendo esplodere petardi, magari recuperandone qualcuno rimasto inutilizzato la notte precedente. Maneggiare fuochi inesplosi - dovrebbe essere superfluo ricordarlo - è una manovra pericolosissima. Quando è esploso tra le mani del dodicenne, il ragazzino ha iniziato a gridare per il dolore e lo spavento. Ferito anche un coetaneo, seppur in modo meno grave, che si trovava a poca distanza. A dare l'allarme alcuni passanti che hanno avvertito il 118.

In via XX Settembre sono arrivate un’ambulanza dell’Assistenza volontaria di Collecchio, Sala Baganza e Felino e l’automedica, oltre ai carabinieri della stazione di Sala Baganza.

I militi hanno prestato le prime cure al ragazzino in condizioni più gravi: trasportato d'urgenza all’ospedale Maggiore di Parma, è stato ricoverato nel reparto di chirurgia vascolare. In serata è stato trasferito alla Clinica della mano a Modena, struttura specializzata nel recupero di questo tipo di lesioni.

I due dodicenni hanno rimediato ustioni anche in altre parti del corpo, dovute al tremendo scoppio del petardo. Resta da chiarire la dinamica dell'incidente. Forse si trattava di un petardo difettoso o forse i due ragazzi non si sono liberati per tempo dell’ordigno che è scoppiato troppo in fretta. A svolgere gli accertamenti saranno i carabinieri di Sala Baganza.

La «guerra» in città

Ma quella dell'ultimo dell'anno è stata una notte folle un po' in tutta la provincia, e anche a Parma.

«Una guerra» scuote la testa una residente, e proprietaria di un cane, di via Imbriani, ripensando alla notte di San Silvestro appena trascorsa.

Una incubo in realtà iniziato ben prima, già dalle prime ore del pomeriggio del 31. Una gara incivile a chi «sparava di più».

Ancora una volta, insomma, i divieti del Comune sono stati ignorati. Neppure il timore delle sanzioni e gli appelli, tra cui, l'ennesimo, è stato lanciato dal vicesindaco Lorenzo Lavagetto, a godersi il Capodanno in maniera civile, evidentemente sono serviti a risparmiare a uomini e animali il tormento della solita, triste tradizione.

Linee dunque roventi, specialmente dalla mezzanotte in poi ma non solo con numerosissimi cittadini che hanno segnalato i continui scoppi e boati di petardi e fuochi di artificio alle forze dell'ordine.

Tra chi l'ha raccontato c'è una residente della zona di Vigheffio che ha spiegato alla Gazzetta di aver segnalato «per ben due volte al 112 senza ricevere assistenza che i vicini continuavano in barba all'ordinanza comunale a far scoppiare fuochi e petardi». Non hanno smesso «fino alle 3 di notte terrorizzando il mio cane».

Una serata di superlavoro anche per le forze dell'ordine, però, subissate di chiamate e richieste.

Una decina sono stati, infatti, gli interventi da parte della polizia locale, allertata dai residenti ma nessuna multa alla voce botti di Capodanno. Motivo? All'arrivo delle forze dell'ordine gli «sparatori» erano già spariti, ma a qualcuno è comunque stato contestato altro, come l'ubriachezza molesta, un altro fronte che ha impegnato a lungo gli uomini in divisa. Tra le «prodezze» stigmatizzate da qualche incredulo testimone oculare c'è perfimno, nella pioggia di botti sparati anche dalle finestre, in piazzale Picelli, il lancio di un petardo sotto un'ambulanza in transito. Uno dei punti più bassi di un'abitudine già praticamente sottoterra.

Tra le segnalazioni c'è poi quella di una coppia di San Prospero costretta (come tantissimi altri) per tranquillizzare i cani a tenere per ore la televisione a tutto volume. Lamentele anche da via Milano, ieri mattina ridotta a una «discarica» di botti usati.

Divieti ignorati

«Sul divieto per i botti purtroppo è ancora diffusa la trasgressione - è il bilancio dell'assessore alla Sicurezza Francesco De Vanna, che ha comunque tenuto a ringraziare la polizia locale per l'impegno profuso - ma la nostra scelta lungimirante sconta una contraddizione dell'impianto normativo che consente la vendita. Speriamo nell'aiuto della politica nazionale».

Michele Ceparano

ha collaborato Massimo Morelli

© Riproduzione riservata

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