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Made in Japan. Con Doraemon alla scoperta della vita agreste

Made in Japan. Con Doraemon alla scoperta della vita agreste

di Riccardo Anselmi

13 Novembre 2022, 17:42

Doraemon accompagna grandi e piccini alla scoperta della bellezza della vita agreste, in una campagna che vive in sintonia con i ritmi della natura e dove si coltiva la passione per i mestieri di una volta, dall’agricoltura all’allevamento, che ruotano attorno a una piccola fattoria. È la magia incredibilmente rilassante di Doraemon story of seasons: Friends of the great kingdom, il gioco per Pc, Playstation e Switch con cui si rinnova, sotto l’egida dell’editore nipponico Bandai Namco, l’eccezionale collaborazione tra la serie videoludica Story of seasons e l’amatissimo gatto robot venuto dal futuro, una delle più celebri icone del made in Japan, protagonista di anime e manga di successo internazionale.

Nato nel dicembre 1969 dalla creatività del duo Fujiko Fujio, formato dagli artisti dei manga Hiroshi Fujimoto (1933 - 1996) e Motoo Abko (1934 - 2022), Doraemon ha subito conquistato i bambini giapponesi, trasposto presto in seguitissimi anime, quindi in oltre quaranta film d’animazione. Un fenomeno pluripremiato, assurto presto ad ambasciatore del Paese del Sol levante, fino a essere nominato tale ufficialmente dal ministero degli esteri nel 2008. Per festeggiare il suo cinquantesimo compleanno, oltre a una mostra di tavole originali nel museo Fujiko F. Fujio inaugurato nel 2011 a Kawasaki, hanno reso omaggio al simpatico gattone la statua gigante Doraemon: door to the future collocata nel parco Miyashita a Tokyo e un treno decorato a tema, mentre nel 2021 il paleontologo cinese Xing Lida ha scelto di chiamare Eubrontes nobitai l’impronta fossile trovata nella provincia di Sichuan, nel ricordo di Nobita, l’amico di Doraemon che aveva acceso in lui, quando era giovanissimo, l’interesse per i dinosauri. È proprio per aiutare Nobita, dieci anni, pigro e incostante, ma di buon cuore, oggetto degli atti di bullismo dei più prepotenti della scuola, che il gatto robot compie il suo viaggio a ritroso nel tempo, mettendo a disposizione tutta una sfilza di fantascientifici gadget e sostenendo, di avventura in avventura, il percorso di crescita del suo beniamino.

Ora Doraemon torna alla ribalta anche nel digital entertainment prestando la sua esuberanza a uno spin-off del longevo franchise Bokujo monogatari, in passato conosciuto in occidente con il titolo Harvest moon, successivamente ribattezzato Story of seasons. Dopo venticinque anni lo si può ormai considerare un grande classico del filone nipponico più family friendly che conta anche altre hit come Pokémon e Animal crossing. Con la guida dell’azzurro micione, Doraemon story of seasons: Friends of the great kingdom catapulta Noby e i suoi amici in un mondo bucolico dalle tinte acquerello dove impegnarsi insieme a riportare all’antico splendore una vecchia fattoria. Man mano che si prosegue, si rimane coinvolti anche nell’ampliamento e miglioramento della struttura, che si può abbellire per mezzo di una vasta schiera di decorazioni e aggiungendo attività. Si passa dagli ortaggi agli alberi da frutto, fino all’allevamento degli alpaca, con la loro pregiata lana, oppure le api, instancabili produttrici di miele. Tra un raccolto e l’altro ci si può sbizzarrire a catturare insetti, pescare, addirittura coltivare perle, occasione per mirabolanti immersioni subacquee. Grazie alle straordinarie abilità di Doraemon, niente o quasi è precluso, persino un orto sospeso in cielo sulle nuvole. Gli stessi abitanti del posto offrono una varietà di personaggi non solo umani.

Mentre si lavora nei campi, coccolati dalla tranquillità del tran tran quotidiano che, come suggerisce il titolo, segue il ritmo armonioso delle stagioni, a emergere è anche il senso di comunità di un piccolo borgo, dove i problemi si risolvono insieme e tutti ci si aiuta. Il tema principale di Doraemon story of seasons: Friends of the great kingdom, e non poteva essere altrimenti, è d’altronde l’amicizia, che gli sviluppatori hanno messo al centro delle stesse dinamiche di gioco, con missioni specifiche che si sbloccano aumentando l’affinità con i diversi compaesani, scambiandosi doni e favori. Rispetto agli altri Story of seasons, nello spin-off di Doraemon tutto scorre in modi ancora più rilassati, una sorta di antistress digitale alla vita reale di ogni giorno che è un po’ alla base del successo della serie, che ha anticipato quella che anche nei videogame è diventata una mania: la fuga dalla città verso la campagna che, nonostante le difficoltà, continua ad affascinare tanti giovani, come ribadiscono oggi certe hit da computer e console.

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