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Diritto allo studio: inchiesta

Universitari, è caccia all'alloggio

Universitari, è caccia all'alloggio

13 Dicembre 2021, 03:01

Gli alloggi per studenti universitari sono introvabili. Le cause sono molteplici e partono da lontano. La nostra città infatti soffre di questo problema da ben prima dello scoppio della pandemia, ma gli effetti dell'emergenza sanitaria si stanno facendo sentire anche in questo campo.

Con il tanto auspicato ritorno delle lezioni universitarie in presenza infatti, è aumentata la richiesta di alloggi da parte di matricole e studenti. La domanda però sarebbe superiore all'offerta. A testimoniarlo sono gli studenti fuori sede e i loro familiari.

Le testimonianze

«Sono il padre di una studentessa del corso di Economia - si legge in una missiva inviata al giornale nei giorni scorsi -. Voglio segnalare che è già da un pezzo che non si riesce a trovare una stanza in affitto e tanti chiedono cifre astronomiche approfittando del problema. Inoltre, la domanda aumenta a causa di tante richieste di lavoratori a tempo, o stagisti e specializzandi. Ci sono tante famiglie di studenti disperati».

«Alla ricerca per settimane»

Livio è invece uno studente di Medicina del primo anno, un fuori sede che arriva dalla Sicilia. «Ho impiegato settimane prima di riuscire a trovare una stanza libera - racconta - Ho passato al setaccio agenzie, bacheche online e pagine Facebook. Grazie a un colpo di fortuna sono stato contattato online da uno studente che si stava per trasferire e ho fatto il subentro nel giro di pochi giorni. Molti miei colleghi invece sono ancora alla ricerca di un alloggio. I più penalizzati sono quelli che, come me, hanno iniziato la ricerca degli alloggi una volta superato il test di ingresso alla facoltà».

Le cause dell'«imbuto»

Questo vero e proprio «imbuto» si sarebbe venuto a creare per molteplici ragioni.

Claudia Greco, presidente del Consiglio degli studenti dell'Ateneo e il vicepresidente Niccolò Di Scioscio, sono chiari: «Il nodo della questione è il ritorno delle lezioni totalmente in presenza dopo un paio di anni di corsi a distanza. Alle richieste di alloggio delle nuove matricole si sono infatti sommate quelle degli studenti fuori sede che si erano iscritti lo scorso anno, ma che non si erano trasferiti in città perché avevano preferito seguire le lezioni restando a casa propria. La domanda si è quindi raddoppiata, ma l'offerta, già bassa, è rimasta la stessa».

«Capienza ridotta»

Un altro problema è «la riduzione della capienza degli alloggi gestiti dall'azienda regionale per il diritto allo studio - aggiungono i rappresentanti del Consiglio degli studenti -. Bisogna fare in modo che tutti gli studenti si possano trasferire a Parma per studiare. Occorrono soluzioni concrete in tempi ragionevoli».

In questi ultimi anni il progetto del «Fondo affitti» promosso dal Comune, in collaborazione con l'Università, ha rappresentato un'ulteriore risposta ai bisogni degli studenti. «Si tratta di una iniziativa positiva, ma soprattutto utile - proseguono Claudia Greco e Niccolò Di Scioscio -. Ora però serve un cambio di passo, soprattutto nei confronti degli studenti con una fascia di reddito che non gli consente di accedere a determinati benefici. Di fatto, una grossa fetta di studenti non ha nessun tipo di beneficio. Si tratta di una urgenza molto forte, sulla quale abbiamo intenzione di lavorare pancia a terra». «Il rischio infatti - concludono - se non si inverte la rotta, è quello di bloccare l'arrivo di nuovi studenti per la mancanza di alloggi».

Luca Molinari

© Riproduzione riservata

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