Covid
«Mi spiace, ma purtroppo non è stata caricato sul fascicolo elettronico il certificato di quarantena e quindi il tampone è a pagamento». È un frase, questa, che molti farmacisti stanno ripetendo da giorni a chi si presenta da loro per effettuare un test rapido per poter finalmente ritornare al lavoro o a scuola.
Se infatti la norma regionale permette, nelle 92 farmacie convenzionate di Parma e provincia, di poter effettuare gratuitamente i test nasali rapidi a fine isolamento oppure a verifica della negatività dopo una quarantena, in realtà questo è molto spesso impossibile. Per ottenere il tampone gratuito è infatti necessario che la situazione, testuali parole, sia «sempre certificata dalla Ausl», ma questo documento arriva puntualmente nel fascicolo elettronico (quello che consultano in farmacia) solo con grande ritardo.
Ne sanno qualcosa i tanti genitori che stanno vivendo questa situazione per il ritorno in classe dei propri figli a nidi, scuole dell'infanzia e primarie. Per loro la quarantena, solitamente di dieci giorni, scatta immediatamente in base alla circolare del dirigente scolastico, insomma quasi in tempo reale rispetto alla notizia delle positività in classe. Nella stessa circolare è anche specificato quando si dovrà fare il tampone di fine quarantena anche presso, è scritto nelle circolari, «le farmacie o i laboratori di analisi». Infine, nella stessa email del dirigente scolastico, vengono riportate le indicazioni dell'Ausl che sottolinea come «la data di prenotazione del tampone è tassativa; infatti l'esecuzione simultanea del tampone risulta fondamentale in quanto dalla valutazione del quadro generale della classe dipenderanno i successivi provvedimenti». Peccato che quando ci si presenta nelle farmacie o nei laboratori privati per effettuare il test alla data indicata e «tassativa» non ci sia alcuna certificazione che attesti la quarantena e quindi il test da gratuito diventa a pagamento.
La causa di questa diacronia burocratica sta nella enorme mole di lavoro che in queste settimane ha invaso gli uffici dell'Ausl che si occupano dell'emergenza Covid a scuola. Gli ultimi dati, risalenti a sei giorni fa, parlavano infatti di ben 181 classi in quarantena e con questi numeri il tracciamento non solo si è fatto impossibile, ma anche il semplice caricamento delle certificazioni sui fascicoli sanitari elettronici subisce pesantissimi ritardi. Non resta che sperare in un calo dei casi per un ritorno alla normalità e, per chi ha già pagato, un auspicato ma molto improbabile «bonus rimborso tamponi».
Giuseppe Milano
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