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Lutto

Addio a Carlo Zini, l'otorino maestro di una generazione

Addio a Carlo Zini, l'otorino maestro di una generazione

14 Febbraio 2022, 03:01

«Per noi è stato un maestro. E per tutti ha saputo essere anche un grande innovatore».

Sono queste le frasi che coloro che hanno condiviso la lunga carriera del professor Carlo Zini scelgono oggi, con sincera emozione, per ricordare nel giorno della morte «uno specialista di fama internazionale che ha dato molto all'ospedale, all'Università di Parma ma anche all'otorinolaringoiatria in genere». E il cui insegnamento ha fatto crescere una intera generazione di medici.

Nato nel 1932, dopo la laurea e la specializzazione, che lo vide allievo del celebre professor Giacomo Maffei, approfondì la sua preparazione frequentando anche l'università di Bordeaux, all'epoca uno dei centri di eccellenza di questa branca della medicina.

Quindi, seguendo il suo maestro, si trasferì in Sardegna, a Sassari prima di tornare a Parma dove ben presto assunse l'incarico di dirigente della seconda Clinica otorinolaringoiatrica del Maggiore oltre a quello di docente all'Ateneo.

Erano gli anni '70, gli anni di un forte sviluppo di questa branca della medicina a cui Zini contribuì in maniera determinante, specializzandosi nelle patologie dell'orecchio interno e diventando un precursore nella microchirurgia applicata a gravi problemi come quelli della sordità, delle vertigini e dei tumori dell'orecchio.

«Per tutti noi è stato davvero un punto di riferimento, una figura professionale di altissimo livello – sottolinea Enrico Pasanisi, attuale primario del reparto. - Durante il suo lungo percorso professionale si è sempre distinto come clinico eccellente con una vivace intelligenza. Nello stesso tempo, però, va segnalata anche la sua estrema umanità. Io lo ricordo come un secondo padre ma questo, credo, sia un pensiero condiviso anche dagli altri che gli sono stati vicini come allievi: lui per noi c'era sempre con assoluta disponibilità».

Un atteggiamento che rende ancora più forte il dolore per la scomparsa di un medico che, tra l'altro non ha mai smesso di guardare avanti e che, pur dopo la pensione arrivata nei primi anni 2000, ha proseguito l'impegno professionale fino all'ultimo, fino a che le condizioni di salute glielo hanno permesso.

«Se devo ricorrere ad una immagine per ricordarlo voglio citare il quaderno che chiamava “delle idee”: lo portava con se e appuntava gli spunti su cui stava lavorando, le intuizioni che gli permettevano di essere sempre all'avanguardia», aggiunte Teore Ferri, a sua volta docente universitario e fino a poco tempo fa direttore di Otorinolaringoiatria. «Io e lui abbiamo lavorato in parallelo e non posso dimenticare come per lui fosse fondamentale intuire i possibili progressi ma anche capire le persone, le loro esigenze. Anche per questo ha sempre saputo conquistare la stima e l'ammirazione di noi più giovani che ha aiutato a crescere».

Tutto questo senza mai atteggiamenti di superiorità ma anzi conquistandosi la fama di otorinolaringoiatra completo. «E l'impegno per lo sviluppo della cura delle patologie dell'orecchio era la sua vera missione».

Anche per questo è facile pensare che saranno in tanti domani, alle 14.45 nella chiesa di Ognissanti, a porgere le proprie condoglianze alla famiglia e a rendere l'ultimo omaggio al professor Zini. Per molti amico, per tutti maestro.

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