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FINANZIAMENTO

Flo, transizione ecologica e investimenti: 6,5 milioni dal Mise

Flo, transizione ecologica e investimenti: 6,5 milioni dal Mise

di Andrea Violi

17 Febbraio 2022, 03:01

La Flo di Fontanellato è la prima azienda in Italia a ottenere un finanziamento agevolato, per 6,5 milioni di euro, dal fondo del ministero dello Sviluppo economico che stanzia 400 milioni in totale per il sostegno alle imprese e al loro rilancio, in questo periodo segnato dalla sovrapposizione di caro-energia, difficoltà con le materie prime e pandemia.

L'azienda leader nel settore del vending, stoviglie e bicchieri monouso ha presentato la domanda a novembre per il Fondo grandi imprese (Gid) del ministero. Domanda che è stata accettata: il finanziamento è stato erogato, diventando così la prima operazione del Fondo, che concede prestiti di 5 anni a tasso agevolato.

La procedura prevedeva la presentazione a Invitalia di un piano industriale da parte di Flo (certificato e sottoscritto da Alberto Guiotto, titolare della società specializzata Agfm). In base alle linee guida del piano, i 6,5 milioni di incentivi sono destinati a sostenere il capitale circolante (che deve affrontare costi di acquisto in aumento) e agli investimenti per la transizione ecologica, in corso da tempo. Sosterranno la diversificazione, con il processo di conversione dalla plastica alla carta per molti dei prodotti dedicati a retail e vending. E il rafforzamento nel settore delle capsule per il caffè compostabili. Si punterà su tecnologie innovative e su nuovi impianti, per la crescita della capacità produttiva.

Oltre ai problemi che tutte le imprese stanno affrontando, nel settore della Flo incide un fattore in più: la normativa Sup (single-use plastics), la direttiva europea sulla riduzione della plastica monouso. Una normativa che ha creato molto dibattito.

La Flo quindi investe su nuovi materiali sostenibili e nuove linee produttive.

«I fondi che abbiamo ricevuto permettono di velocizzare la transizione - spiega Daniele Simonazzi, amministratore delegato della Flo Spa -. Quattro anni fa nel nostro gruppo avevamo il 75% del fatturato nella plastica; l'anno scorso era il 55% e quest'anno arriveremo al 47% del totale». La direttiva Sup ha «forzato» la velocità del cambiamento nel settore. E poi pesano, anche in questo caso, le dinamiche più «calde» del momento: le materie prime sono aumentate fino al 70% l'anno scorso, mentre l'energia è aumentata di tre volte e mezzo rispetto al passato. La questione energetica «ha un grande impatto» sulle famiglie ma anche sulle imprese, ribadisce Simonazzi.

Le difficoltà da affrontare sono tante, tuttavia - sottolinea il ceo - «non c'è alcun impatto sull'occupazione». E sull'operazione con Invitalia il suo giudizio è «assolutamente positivo. Ci permette di supportare ciò che sta succedendo nel periodo e di accelerare gli investimenti».

Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti elogia la Flo e spiega come il Fondo Gid sia stato creato per «accompagnare le aziende in un percorso di rilancio industriale che punta a salvaguardare la produttività e l’occupazione. Sono particolarmente soddisfatto che la prima applicazione di questo strumento avvenga per un’azienda appartenente ad una filiera industriale del packaging in cui il nostro Paese è leader ma che si trova a dover fronteggiare, oltre all’impatto del costo delle materie prime e dell’energia, una impostazione della normativa Sup a livello europeo, che ne mette a rischio la sopravvivenza».

Andrea Violi

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