Minacce e botte all'ex moglie davanti ai figli: 49enne patteggia un anno e mezzo

Finito l'amore, a legarli rimasero solo i figli. E i guai giudiziari, come troppo spesso accade: lei parte offesa e lui denunciato per atti persecutori. Atti che durarono anni, almeno dal settembre del 2019 all'aprile dello scorso anno, quando poi a carico di un salsese di 49 anni scattò l'arresto ai domiciliari trasformato poi in divieto di avvicinamento all'ex moglie.

Prima di allora, stando alle accuse, troppo spesso lui si sarebbe invece avvicinato in modo tutt'altro che amichevole. Diversi i gradi di gravità delle condotte denunciate dalla donna, di qualche anno più giovane, di origini straniere. In più occasioni, l'uomo avrebbe manifestato gelosia nei confronti della ex, chiedendole se fosse stata con il nuovo fidanzato o se stesse per incontrarlo. «Tu non vai da nessuna parte: resta qui con i ragazzi. Sono io che esco» le avrebbe intimati. Forse proprio per impedirle di allontanarsi o comunque per farle sentire tutto il peso della sua presenza, l'uomo arrivò a parcheggiare la propria auto in modo che l'ex consorte non potesse andarsene. Salvo poi ingiungerle di lasciare la casa e tornare da dove era venuta. In almeno un'occasione, l'avrebbe minacciata davanti ai figli minori, mentre un giorno le sferrò un pugno in faccia, procurandole lesioni guaribili in otto giorni.

Ieri il 49enne ha patteggiato un anno e mezzo di reclusione. Il Gup Adriano Zullo ha stabilito che possa godere della condizionale, ma a un patto: che l'uomo partecipi per almeno sei mesi, a partire da quanto prima possibile, ai corsi di recupero nel centro Liberiamoci dalla violenza.

rob.lon.