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Solidarietà

Seirs e ucraini di Parma, raccolta aiuti per gli assediati dalla guerra

Seirs e ucraini di Parma, raccolta aiuti per gli assediati dalla guerra

di Roberto Longoni

06 Marzo 2022, 03:01

Al popolo delle cantine servono anche le candele. A differenza delle torce, permettono di cuocere un uovo e danno un senso di calore nel gelo di un sotterraneo. E poi c'è bisogno di fiammiferi, pasta, riso, cereali, alimenti a lunga conservazione e per bambini, caffè solubile, merendine, farina, scodelle e posate monouso. E di carne e tonno in scatola c'è «fame»: apri e mangi. Servono farmaci da banco e kit di medicazione e prodotti per l'igiene personale. «Vestiti usati no: vanno sanificati - dice Luigi Iannaccone, presidente di Seirs Croce gialla -. Ma ci sono aziende pronte a vendercene di nuovi a prezzi di favore. Per questi e per gli acquisti urgenti e le spese di consegna è attiva anche una raccolta fondi. Questi gli iban: IT33M053871270200000356
0132 (Seirs Croce gialla; erogazione liberale pro Ucraina) o IT30C06230127000 00037113491 (Munus; erogazione liberale pro Ucraina). I viaggi devono avvenire in sicurezza per consegne certe. Oltre a questa linea di intervento, collaboriamo con le istituzioni anche in previsione della realizzazione dei centri di accoglienza in Italia. Siamo pronti a partire con i nostri mezzi o con spedizioni nel piano di collaborazione con la Protezione civile». Dopo il primo choc, ora ci si organizza.

«Non lasciamoli soli» è la parola d'ordine con cui Seirs lancia la mobilitazione per l'Ucraina, con la raccolta di aiuti che partirà domani, nella sede di via Mantova, nell'ex centro stampa della Gazzetta. E lo fa con persone, associazioni e aziende pronte a donare e con chi ha contatti diretti con il Paese: gli ucraini di Parma. Ce ne sono duemila, e molti nemmeno si frequentavano, prima della manifestazione in piazza della Pace. «È allora che abbiamo deciso di unirci». Natalia Kobyliatsk, in Italia da 14 anni, da 8 conosceva Iannaccone. «Ho pensato subito a lui - spiega - per superare l'improvvisazione». Vestita con i colori della propria bandiera e pronta a indossare la tuta della volontaria (ieri ha aderito a Seirs), Natalia racconta con orgoglio delle etichette in italiano, inglese, ucraino e russo, per accompagnare i cartoni da preparare per le esigenze di base delle famiglie da aiutare. «Là c'è mia sorella Irina: lei mi ha detto ciò che serve».

Orgoglio c'è anche per quanto fatto nell'improvvisazione. Un primo camion con 24 tonnellate di medicinali e alimenti partito giovedì ieri era già arrivato a al centro di raccolta di Uzhgorod. Altri sono in viaggio. Le volontarie hanno inviato in patria le donazioni dei parmigiani grazie ai contatti con una connazionale professionista della logistica che ha trovato camionisti pronti a dirottare su Parma i loro tir vuoti, prima di rientrare a casa (per combattere). Oksana Cherenova e Liudmilla Cherevko sottolineano l'aiuto dell'ambasciata sul fronte burocratico. Poi, con Hanna Romanyuk, raccontano l'ondata di solidarietà. «Ci siamo rese conto del grande cuore dell'Italia - aggiunge Hanna -. E che siamo una grande squadra». Ora in squadra con i parmigiani.

Roberto Longoni

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