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Lutto

Addio a Claudio Melloni, edicolante di via Sidoli

Addio a Claudio Melloni, edicolante di via Sidoli

11 Marzo 2022, 03:01

Con Lorenzo Rossi, Terenzio Marenzoni, Cantoni, Valerio, Agarossi, «Carlèn» dell’edicola di «Du Brassè» ed altri colleghi, figurava nell’album degli edicolanti storici della città. Claudio Melloni, mitico titolare dell’edicola di via Sidoli, ora gestita dal figlio Matteo, è scomparso nei giorni scorsi all’età di 72 anni.

Nativo di Montechiarugolo, giovanissimo, si era trasferito con la famiglia a Parma, dove, dopo aver frequentato l’Enaip, era stato assunto alla tipografia Zafferri. Nel 1975 il felicissimo matrimonio con Silvana la quale, nel 1977, con una socia, apri un’edicola in una via Sidoli che stava popolandosi sempre di più, con la costruzione di nuovi condomini. Dopo l’esperienza lavorativa alla Zafferri, Claudio, collaborò con il cognato Alberto Viappiani nella pasticceria di quest’ultimo a Felino per poi, agli inizi degli anni ‘90, affiancare la moglie nella gestione dell’edicola.

Una bella persona, Claudio, un galantuomo all’antica, simpatico, cordiale, disponibile, battuta sempre pronta e cordiale. Tant’è che, per i numerosi clienti, l’acquisto quotidiano del giornale da Melloni, non solo era visto come un rito, ma come un vero piacere. In compenso, Claudio, aveva una parola buona, benevola, se era il caso anche incoraggiante, comunque allegra e impastata di quella parmigianità della quale andava fiero.

«La sua edicola - ricorda Enrico Maletti, “guru” del nostro dialetto e amicissimo di Claudio - oltre a essere un punto vendita di informazioni, in particolare della Gazzetta di Parma, era un luogo di ritrovo “äd pramzàn” di ogni età. Era sempre disponibile a lasciarsi coinvolgere in ogni argomento che riguardasse la “sò béla Pärma” e con i suoi clienti più affezionati, la lingua che usava era rigorosamente al djalètt pramzàn».

Presidente degli edicolanti di Confesercenti, credeva tantissimo nel proprio mestiere da lui svolto con entusiasmo e capacità. Era orgoglioso di aver prestato il servizio militare negli Alpini della Julia tant’è che, nel 2005, in occasione del raduno nazionale delle Penne nere nella nostra città, addobbò la sua edicola con tanti tricolori, allestendo pure un buffet che fu onorato da tantissimi suoi commilitoni. Amante del calcio che aveva praticato da ragazzo, tifosissimo del Parma che lo vide frequentare il Tardini fin da ragazzino quando, con altri amici, scavalcava la mura dello stadio per poi inerirsi nei «popolari» per incitare i crociati. Si dilettava a collezionare francobolli e monete antiche.

Era un classico per la gente del quartiere incontrarlo in sella alla sua bici, alle cinque del mattino, mentre si apprestava a consegnare i giornali nei vari bar. Ed era un piacere ammirare le esposizioni che faceva nella sua edicola, quando usciva qualche nuovo libro riguardante Parma, la città che tanto amava. Lascia nel più profondo dolore la moglie Silvana, il figlio Matteo, la madre Anna, la nuora Alessia e l’adorata nipotina Greta di 9 anni.

Lorenzo Sartorio

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