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Il caso

Via Toscana, le barriere acustiche non arrivano

Via Toscana, le barriere acustiche non arrivano

di Gian Luca Zurlini

15 Marzo 2022, 03:01

Le barriere acustiche a fianco della linea ferroviaria Milano-Bologna a protezione delle abitazioni che si trovano in via Toscana e nelle laterali adiacenti restano ancora una chimera, 4 anni dopo l'accertamento ufficiale da parte di Arpae dei superamenti dei livelli di rumorosità consentiti dalla legge nelle abitazioni vicine alla ferrovia.

E questo nonostante Rfi (Rete ferroviaria italiana), cui competono i lavori, avesse comunicato formalmente qualche mese fa che il cantiere avrebbe preso il via entro fine febbraio. «E in effetti qualche settimana fa -spiega Oliviero Ballarini, combattivo residente di via Toscana ed ex ferroviere che dal 2004 sta lottando per ottenere la loro realizzazione - si sono visti degli operati e sono iniziati alcuni lavori a fianco della massicciata ferroviaria».

L'illusione del cantiere

In effetti, percorrendo via Toscana, si notano alcuni punti nei quali sono in corso lavori proprio a fianco della linea. Ma non si tratta di interventi per la realizzazione delle fondamenta necessarie per la posa delle barriere «fonoassorbenti», come dice il linguaggio tecnico. «Ho chiamato in Comune per avere informazioni e mi hanno detto che si trattava dei lavori per le barriere - prosegue Ballarini - ma c'era qualcosa che non mi tornava. E così ho chiamato sia Rfi che la Regione dove sono venuto a sapere che in realtà quelli in corso sono lavori necessari per la sostituzione di alcuni dei pali che sorreggono la linea di alimentazione dei treni e che non c'è niessun cantiere attivo per la posa delle barriere acustiche».

Lunghi anni di battaglie

Dalla sua Ballarini ha 18 anni di esposti e denunce e relazioni tecniche di Arpae che certificano il superamento del limite di rumore consentito dalla legge da parte dei convogli che transitano sui binari, superamento ancor più marcato per i treni merci. Ballarini però sottolinea che «ho sempre abitato a fianco della ferrovia e non mi sono mai lamentato. Ma a cambiare le cose è stato l'aumento della velocità di transito da 90 a 140 chilometri orari concessa ai treni, che ha portato a un considerevole aumento della rumorosità. In estate per parlarci in casa dobbiamo stare con le finestre chiuse e anche in inverno il rumore, soprattutto di notte, è elevato anche con la casa “sprangata”. E mi fa rabbia vedere che per l'interconnessione dell'Alta velocità, dove passano pochi treni al giorno, quelle barriere sono state messe giustamente fin da subito, mentre qui, nonostante l'obbligo per legge, ancora si temporeggia». Ballarini conclude con una nota polemica: «Purtroppo devo dire che mi sono sentito poco supportato dal Comune in questa mia battaglia, mentre ringrazio l'Arpae e anche la Regione per l'ascolto che mi hanno dedicato».

Intanto, i treni corrono veloci sulla ferrovia e il rumore assordante continua a rimobombare nelle abitazioni. E sulla massicciata sono già ricresciute piante e arbusti nel punto in cui dovrebbe sorgere il basamento su cui collocare le barriere.

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