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Andrea Capocasa: «Una tripletta da ricordare»

Andrea Capocasa: «Una tripletta da ricordare»

di Marco Bernardini

12 Aprile 2022, 03:01

Prima tripletta in carriera e nuovo record stagionale di marcature. Andrea Capocasa, salito a quota sette centri in appena sedici presenze, di cui tredici da titolare, è l’uomo copertina della Futura Fornovo Medesano che grazie alle ultime due vittorie, la seconda per 4-3 in casa del fanalino di coda Viarolese, ha, di fatto, già conquistato virtualmente la salvezza nel girone A di Promozione.

Merito, anche e soprattutto, dell’attaccante abruzzese, classe ‘98, trasferitosi a Parma dalla scorsa estate per motivi di studio (è iscritto alla Specialistica di Trade e Consumer Marketing alla facoltà di Economia) e, alla prima esperienza in Promozione, riscopertosi bomber implacabile in un ruolo inedito dopo aver giocato spesso in passato da mezzala. «Mi schieravano in attacco nel settore giovanile poi tra i «grandi» ero arretrato a centrocampo tranne nell’ultimo anno a Nereto in cui venivo impiegato da seconda punta - spiega Capocasa, nato a San Benedetto del Tronto e cresciuto tra le fila dell’Alba Adriatica, dove esordì in prima squadra in Eccellenza all’età di sedici anni, per poi passare alla Primavera del Pescara (qui si infortunò seriamente al ginocchio), Pineto in serie D, ancora Alba Adriatica, Porto d’Ascoli e Nereto in Eccellenza -; a Fornovo mi sono adattato per esigenze di squadra e nelle ultime 5-6 partite sto facendo bene. I gol li ho sempre fatti, adesso mi trovo più spesso davanti alla porta e potevo realizzarne anche qualcuno in più. Quello che mi piace fare è segnare, non posso chiedere di meglio».

Che ricordi conserva della prima tripletta in carriera?

«A parte il fatto che il pallone non me lo hanno lasciato -ride- pronti via e ci siamo ritrovati sotto 2-0 ma si è visto che la squadra ha carattere e abbiamo avuto tante occasioni. Il gol più bello forse è stato il primo, ero girato di spalle e ho preso il tempo al portiere ma è giusto sottolineare la reazione di tutti i ragazzi che non si sono demoralizzati al doppio svantaggio».

Come si trova alla Futura Fornovo Medesano?

«Non potevo desiderare una società migliore sotto tutti i punti di vista, è una grande famiglia e non ci manca niente. Ma, soprattutto, a livello umano ho trovato bellissime persone che sono, in primis, dei tifosi».

Soddisfatto del vostro campionato?

«Siamo un gruppo di amici, ci meritiamo di goderci un pochino di più queste ultime partite. Non sono state settimane facilissime quelle in cui i risultati non arrivavano. Avevamo iniziato molto bene poi il gol fantasma e la gara ripetuta col Vigolo Marchese hanno rappresentato la svolta in negativo della stagione e qualcosa abbiamo pagato anche alla ripresa dopo lo stop del campionato. Ora la condizione fisica è in crescendo, dal ko in casa contro il Noceto abbiamo fatto quadrato e siamo usciti fuori da quel periodo in maniera più che positiva».

Quali sono le principali differenze tra il calcio abruzzese e quello emiliano?

«In Abruzzo ci sono campi più brutti tra manto erboso e rimbalzo della palla, è un campionato molto più fisico e meno tecnico. E, rispetto all’Emilia, anche più sentito se penso all’entusiasmo e al calore del pubblico».

A chi si ispira?

«I miei compagni scherzano dicendo che come movimenti assomiglio a Immobile però il campione che ammiro di più è Icardi».

Cosa vede nel suo futuro?

«Tre anni fa ho fatto di tutto per riprendermi il cartellino, è stata una scelta di vita e ho messo davanti lo studio. Sul piano lavorativo mi piacerebbe rimanere a Parma o nel Nord Italia poi sotto l’aspetto calcistico c’è la voglia di tornare in Eccellenza. Ma a Fornovo mi trovo bene, al futuro non penso».

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