VEGLIA PASQUALE
Erion e Eriglena Begaj sono rispettivamente marito e moglie. Ieri (sabato) sera sono entrambi diventati cristiani. Di origine albanese, sono molto conosciuti a Parma per il loro impegno nel campo dell'integrazione (Erion è il presidente della Consulta provinciale degli stranieri) e professionale (sono titolari di uno studio di consulenza fiscale e tributaria).
«La fede ci ha salvato»
La scintilla è scattata quando Erion lo scorso anno ha lottato per 51 giorni tra la vita e la morte, nel reparto di rianimazione Covid del Maggiore. «E' stato un momento molto difficile – ricorda emozionata Eriglena – non si riesce a descrivere a parole quello che abbiamo vissuto. La fede è stata la nostra ancora di salvezza. E' in quei momenti che abbiamo deciso di abbracciare il cattolicesimo».
I loro due figli, Joel e Alexander, hanno già ricevuto il battesimo in Cattedrale dal parroco monsignor Alfredo Chierici. Ieri sera è toccato a mamma e papà. «Abbiamo iniziato un percorso di fede assieme a don Alfredo – raccontano – Siamo molto emozionati e felici. Ricevere i sacramenti rappresenta un primo, grande passo».
Presto sposi in chiesa
L'obiettivo infatti è quello di sposarsi in chiesa. «In Albania ci eravamo sposati soltanto civilmente – precisano – Ora, al termine di questo cammino che durerà 3-4 anni, ci sposeremo con il rito cattolico».
Come loro, altri quattro catecumeni adulti hanno ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana dal vescovo Enrico Solmi, durante la solenne veglia pasquale in Duomo. Appartenenti a svariate nazionalità (italiani, albanesi, nigeriani, gabonesi, camerunensi) queste persone hanno deciso di abbracciare la fede cristiana dopo un cammino diviso in varie tappe.
«Attratta dalla curiosità»
Kingsley Precious Cuinaemevem è una diciottenne di origini nigeriane, che vive sul nostro territorio da dieci anni assieme alla propria famiglia. «Da oltre quattro anni ho iniziato un percorso assieme alle suore di Fontanellato – spiega -. Col passare del tempo la curiosità e la voglia di conoscere bene il cattolicesimo sono aumentate ed è nato in meno il desiderio di diventare cristiana ricevendo i sacramenti». «La cosa che più mi piace della fede cattolica e della figura di Gesù - continua - è la sua misericordia, troppo grande e bella per essere compresa nella sua straordinarietà».
Mario Cacchione appartiene alla parrocchia di Vigatto. «Sono sempre stato cattolico, ma poi mi sono allontanato dalla fede – sottolinea – Ora sono due anni che ho ripreso ad andare in parrocchia e sarò il padrino di mio nipote».
«Grande consapevolezza»
Filicia Makita Daren è del Gabon, ha 29 anni e da 11 vive a Parma. «Provengo da una famiglia cattolica, ma ho deciso di ricevere i sacramenti in età adulta, per essere maggiormente consapevole del loro significato» rimarca.
Prisca Mpangop Kemaou è una ventisettenne che arriva dal Camerun. «Ho deciso di compiere questo passo in piena libertà – afferma – sono sempre stata cattolica, ma ora mi sento pronta e matura per ricevere i sacramenti».
«Li accogliamo con gioia»
Il vescovo Enrico Solmi non nasconde la propria «gioia per poter riprendere le funzioni della Pasqua anche con la celebrazione del battesimo di alcuni adulti, alla fine di un percorso di fede». «Il nucleo della Pasqua è la morte e risurrezione del Signore, e coloro che ne godono per primi sono proprio i catecumeni – aggiunge monsignor Solmi - chiamati a una vita nuova da cristiani. Siamo vicini a queste persone».
A guidare i catecumeni i diaconi Giorgio Azzoni e Mario Gerboni, responsabili del servizio diocesano al catecumenato.
Durante la veglia, composta di diversi momenti, tra cui la benedizione del fuoco e l’accensione del cero pasquale, dopo la liturgia della parola e l’omelia in Cattedrale, i catecumeni si sono recati in processione assieme agli altri fedeli in Battistero, dove hanno ricevuto il battesimo e la cresima dal vescovo. La celebrazione è quindi proseguita in Duomo, dove hanno partecipato per la prima volta alla comunione.
Luca Molinari
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