CONDANNA
Un ritorno a casa per rivedere la famiglia, dopo una lunga assenza. Aveva trovato il suo futuro in Italia, ma rientrare in Marocco era sempre una gioia. E quella volta aveva fatto l'incontro che le avrebbe cambiato la vita: a 38 anni, tornando nel Paese da cui aveva deciso di andarsene, aveva conosciuto l'uomo che poco dopo diventerà suo marito. Già sposato, con figli, ma non aveva infranto alcun principio o legge essendo musulmano. Stessa fede religiosa anche per lei, che non aveva avuto alcuna remora. Dopo le nozze, lei era rientrata a Parma e lui l'aveva raggiunta poco dopo. E aveva rivelato il suo vero volto: nessuno sforzo per cercare un lavoro, ma se lei osava rimproverarlo, erano botte. Finché aveva deciso di denunciarlo. Peccato, però, che non si sia mai presentata al processo: da qualche tempo, infatti, il marito sarebbe tornato al suo fianco, e vivrebbero insieme in Francia. Ma la testimonianza della sua amica del cuore ha dato corpo alle accuse. E l'uomo, 43enne, è stato condannato dal giudice Conti a 1 anno e 6 mesi per maltrattamenti, come richiesto dal pm Laila Papotti.
Tra il divano e lo schermo del pc, navigando anche su siti porno: così passava le sue giornate quando vivevano a Parma, mentre lei faticava per ore. Lavorava per lui, perché gran parte dei soldi dovevano finire nelle sue tasche. L'aveva picchiata più volte. E spesso lei si era rifugiata a casa dell'amica, l'unica a conoscere il suo dramma. Fino a quel giorno di aprile di sei anni fa, quando era finita in Pronto soccorso con il corpo pieno di lividi. Ma poi con quell'uomo ha deciso di tornare.
G.Az.
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