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L'EX CONSULENTE FINANZIARIA

Lambri, 39 capi d'accusa. La procura: «Oltre 3 milioni di indebite provvigioni in due anni e mezzo»

Lambri, 39 capi d'accusa. La procura: «Oltre 3 milioni di indebite provvigioni in due anni e mezzo»

di Georgia Azzali

03 Giugno 2022, 03:01

Consulente da record, Antonella Lambri. Un portafoglio con oltre 800 persone per un valore complessivo di 176 milioni di euro. «La soddisfazione di un cliente, quando abbiamo realizzato insieme i suoi progetti di vita, è la soddisfazione massima», diceva sorridente nel 2018 in un'intervista ancora caricata su You Tube. Peccato che, solo un anno dopo, l'entusiasmo di molti clienti sia evaporato come neve al sole. Hanno cominciato a fioccare le denunce: decine, poi centinaia di persone con briciole sui conti, o con cifre ben lontane da quelle promesse. E ora l'indagine, portata avanti dalla Guardia di finanza e coordinata dal procuratore Alfonso D'Avino, oltre che dai sostituti Pensa, Podda, Vallario e Zannini, è stata chiusa. Una pioggia di accuse per l'ex consulente di San Paolo Invest-Fideuram, radiata a fine 2019 dall'albo unico dei consulenti finanziari: 39 contestazioni, con reati che vanno dalla truffa al furto pluriaggravvati, oltre che falso, tentata truffa, abusivismo finanziario e sostituzione di persona. Insieme alla Lambri, 51 anni, sono indagati anche il notaio Alberto de Torres, 35enne, origini napoletane ma con studio anche a San Secondo, e due sue collaboratrici: il professionista, in concorso con l'ex consulente e con le dipendenti è accusato di falsità ideologica, perché in due casi avrebbe steso atti di donazione con false attestazioni.

C'erano clienti di alto livello nel portafoglio della private banker fidentina, con investimenti da 4-5 milioni. Ma non mancavano nemmeno i piccoli risparmiatori che le avevano affidato qualche migliaia di euro. Ciò che è certo, secondo la procura, è che la Lambri ha lucrato indebitamente provvigioni e corrispettivi per un totale di oltre 3 milioni nel giro di due anni e mezzo. Non solo. L'ex promotrice, per quanto ricostruito dagli investigatori, si sarebbe intascata anche le somme di alcuni clienti, anche se non è stato possibile accertare la cifra esatta.

Il «metodo» Lambri? Ben studiato e infallibile, almeno fino al 2019. Dopo aver conquistato il cliente, secondo la procura, gli consegnava dei falsi report della banca in cui figurava un ammontare fasullo degli investimenti, oltre che dei rendimenti. E quando il risparmiatore riceveva la documentazione (vera) dall'istituto di credito, lei si raccomandava di non tenerne conto, «perché non era aggiornata».

Tutto bene finché i clienti hanno fatto poche domande, ma quando qualcuno ha cominciato a chiedere di riavere i propri soldi, o la banca ha fatto sapere che c'era poco o nulla delle somme che dovevano essere state investite, la Lambri - secondo l'accusa - avrebbe spesso fatto la contromossa: il denaro veniva spostato da un conto all'altro, in modo da far sembrare tutto in regola, da qui i vari reati di furto pluriaggravato. Per portare avanti le operazioni bancarie all'insaputa dei clienti, poi, era lei a firmare al posto loro, per quanto ricostruito dalla procura, che le ha così contestato anche il reato di sostituzione di persona.

Nessun commento da parte di Christian Lenzini, difensore dell'ex consulente finanziaria. Mentre Marcello Fattore, avvocato di de Torres, sottolinea: «Contestiamo integralmente le accuse, tanto è vero che in tempi non sospetti, appena saputo del presunto disconoscimento di firme di persone che avevano partecipato agli atti, è stato il notaio a fare denuncia in procura. Porteremo avanti una cospicua attività difensiva, e il notaio si sottoporrà all'interrogatorio per chiarire la sua posizione».

Dopo aver ricevuto l'avviso di fine indagine, tutti avranno infatti 20 giorni per chiedere di essere sentiti, per presentare atti o memorie difensive. Poi toccherà alla procura decidere: istanza di archiviazione, o barra dritta verso il processo con la richiesta di rinvio a giudizio.

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