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Agricoltura

Crisi idrica, più che raddoppiato il costo per irrigare il pomodoro

Crisi idrica, più che raddoppiato il costo per irrigare il pomodoro

21 Giugno 2022, 03:01

Dai 176 euro messi a bilancio nel 2021, ai 393 euro stimati per il 2022. È il balzo dei costi di irrigazione di un ettaro di terreno coltivato a pomodoro da industria, con quattro turni di irrigazione. I numeri sono forniti dai produttori di pomodoro soci di Confagricoltura Parma e sono il frutto dell’aumento vertiginoso del prezzo del gasolio agricolo, necessario per far funzionare i sistemi irrigui, passato dagli 0,66 euro al litro di un anno fa agli attuali 1,474 euro.

«I costi sono più che raddoppiati - commenta Mario Marini, presidente di Confagricoltura Parma - . Una situazione davvero preoccupante per tutto il nostro settore che vanifica, di fatto, la soddisfazione che aveva accompagnato la sottoscrizione del prezzo del pomodoro per il 2022 a quota 108,5 euro a tonnellata. Già ad aprile, alla firma dell’accordo, avevamo espresso le nostre riserve in merito alla siccità che si prospettava e che, ora, si sta concretizzando in tutta la sua gravità e che rischia di non consentire di coprire i costi di produzione visto che ogni giorno si alza sempre più l’asticella delle spese fra gasolio, fertilizzanti, energia e, in genere, tutte le materie prime».

«Siamo appena all’inizio della stagione - sottolinea Marco Piccinini, presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Emilia Romagna - con il livello del Po al minimo storico (quindi senza scorte), il 25% di precipitazioni in meno rispetto alla media dell’ultimo ventennio e un tasso di evaporazione alle stelle, che si traduce di fatto in una perdita d’acqua fino a 8 litri per ogni metro quadro».

Diverse sono le colture in piena fase di crescita in Emilia-Romagna, che necessitano d’acqua: al mais serve ancora il 74% del volume annuo richiesto; alla soia, l’84%.

«Nel breve periodo - conclude Marini - valuteremo, come già si sta facendo in province limitrofe alla nostra, la richiesta dello stato di calamità naturale affinché il Governo possa disporre interventi straordinari e immediati per salvare i raccolti e la produzione alimentare. Sollecitiamo l’Esecutivo a far partire gli interventi infrastrutturali, già finanziati e in avanzato iter procedurale, capaci di aumentare la resilienza dei territori e far fronte a una situazione climatica che non si prevede migliore nei prossimi anni. L’emergenza non è solo italiana: in Francia e in Europa centrale ci sono analoghe segnalazioni. Confagricoltura è in contatto con le organizzazioni professionali degli altri Paesi per valutare eventuali iniziative in sede europea. A Parma, lo ribadiamo da tempo, serve un’efficace politica di realizzazione di invasi ad uso plurimo, da parte delle istituzioni, che consenta di immagazzinare acqua nei periodi in cui è presente per poi utilizzarla nel momento in cui ne emerge la necessità».

r.c.

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