Il caso
Felino Il prossimo 30 giugno le porte del circolo sociale «Coruzzi» si chiuderanno e l’accesso ai locali sarà precluso agli associati. Inoltre all’assessore Enrico Campari è stata revocata la delega. Quale il motivo che ha indotto l’amministrazione comunale di Felino a prendere la decisione sul circolo? «Il motivo è semplice - spiega Gabriella Lori, presidente del circolo - la convenzione che è scaduta il 31 dicembre 2019 non è stata rinnovata. Il 15 gennaio 2020 il comune mi avrebbe inviato una mail, uso il condizionale perché quella mail non la vidi, nella quale mi si chiedeva di manifestare interesse per l’uso dei locali. In quel periodo parlai con l’allora assessore Vincenzo Caccia in merito al rinnovo della convenzione, poi, un po’ a causa di ritardi e di rinvii da parte di entrambi non si è fatto nulla. È scoppiata poi la pandemia, il circolo ha chiuso i battenti. Nel 2020 e nel 2021 non abbiamo ricevuto nessuna notifica e abbiamo pensato che il comune l’avesse fatto per aiutare le associazioni, ma purtroppo ci sbagliavamo. I locali sono stati riaperti agli associati nel settembre 2021 e con la campagna elettorale in atto in quel periodo probabilmente il problema convenzione è passato in subordine – ha proseguito il presidente – da Parma Ancescao ci ha chiesto il rinnovo del consiglio direttivo, cosa che abbiamo fatto con tanto di stesura del programma di iniziative che prevede serate musicali per le quali abbiamo chiesto il patrocinio del comune. Il 9 giugno scorso la doccia fredda: abbiamo ricevuto una raccomandata nella quale ci viene detto che non ci sarà il patrocinio e che dovremo liberare i locali entro il 30 giugno. L’assessore Campari si è dato da fare per noi e come risultato gli è stata revocata la delega. Presto saremo fuori dai locali perché, ci è stato detto, si vuole dare spazio ai giovani. Credo sia molto grave quello che è successo».
Il sindaco Filippo Casolari sulla questione ha spiegazioni che poggiano sulla legalità. «Non è stato possibile fare altrimenti, non potevamo fare favoritismi, la normativa è chiara. La convenzione è scaduta da due anni e non potevamo fare altro che azzerare tutto e ripartire con un bando pubblico. Fare dei favori voleva dire andare contro la legge e rischiare il penale, visto che i locali sono del comune. Penso non fosse il caso. Il nostro obiettivo, come da programma elettorale, è quello di affidare con il bando il circolo ai giovani affinché possano gestirlo. Questo non vuol dire che gli anziani non potranno entrare, anzi ci dovrà essere un’integrazione tra giovani e anziani senza escludere i bambini. Non cacciamo in strada nessuno, come in paese qualcuno ha detto. L’assessore Campari premeva per un by-pass temporaneo e questo non si poteva fare, sarebbe stato illegale. Così ho revocato la sua delega che per il momento seguirò in prima persona. Non abbandoniamo gli anziani, abbiamo tutti genitori e nonni, non dimentichiamolo». Enrico Campari sulla vicenda per ora non ha voluto rilasciare dichiarazioni, limitandosi a dire che «ho perso la poltrona e ne sono fiero in quanto ho agito come credevo fosse giusto».
Sul caso interviene Barbara Delendati, segretaria della sezione Pd di Felino. «La vicenda del ritiro delle deleghe all’assessore Enrico Campari ci ha lasciato stupiti e molto dispiaciuti. Pur non condividendone sempre le scelte, abbiamo avuto il massimo rispetto per il suo lavoro. Dispiace ancor più perché, al contrario, sindaco e giunta tengono un comportamento di aperto conflitto con le numerose associazioni presenti sul territorio, in totale assenza di dialogo e collaborazione. Auspichiamo che rimanga all’interno del consiglio comunale».
M.Mor.
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