COMUNE
In otto anni, cioè entro il 2030, tutti gli edifici scolastici dovranno essere migliorati dal punto di vista energetico. L'obiettivo del Comune è ambizioso, ma non siamo all'anno zero. A mettere nero su bianco che Parma è già sulla buona strada ci pensa la Commissione europea, che la cita come esempio da seguire nell'ambito del progetto «Missione 100 città climaticamente neutrali e smart». Nei documenti inviati alla Commissione, il Comune, per quanto riguarda il piano di riduzione dei consumi di gas, dichiara di aver «già raggiunto il 55% di risparmio energetico migliorando le prestazioni energetiche di tutti gli asili nido comunali e di 20 scuole. Entro il prossimo decennio tutte le scuole comunali vedranno interventi di efficientamento».
Un impegno che conferma anche Gianluca Borghi, l'attuale assessore all'Ambiente. «Con lo strumento di pianificazione del Paesc, Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima, approvato dal consiglio comunale in giugno 2021, è stata ribadita la volontà primaria del precedente Paes di intervenire sulla riqualificazione degli edifici scolastici, attraverso una specifica strategia denominata “Scuole sostenibili”, che traguarda uno scenario di raggiungimento del completamento dell’efficientamento energetico di tutti gli edifici scolastici al 2030», garantisce Borghi, che raccoglie il testimone lasciato da Tiziana Benassi, l'ex assessore all'Ambiente che aveva portato Parma nel club delle cento città virtuose che dovranno raggiungere la neutralità climatica entro il 2030.
«La scheda numero uno del Paesc è precisamente denominata “Efficientamento edifici comunali e illuminazione pubblica” proprio in quanto dedicata alla riqualificazione energetica degli edifici comunali in materia di efficientamento energetico. L’efficientamento energetico, in primis degli edifici pubblici, collabora all’obiettivo primario del Paesc che mira ad ottenere una riduzione sino al 58% delle emissioni di CO2 al 2030». Intanto, le scuole su cui il Comune è già intervenuto sono 33, dai nidi alle medie, per un totale di 52 interventi.
Ma come si riducono le emissioni inquinanti provocate dagli edifici? Sostituire le caldaie e gli infissi, montare i led e avvolgere i muri esterni con il «cappotto»: queste sono alcune delle strategie adottate.
«Priorità degli ultimi anni del Comune è stato un piano graduale di riqualificazione degli edifici pubblici comprendendo sempre l’efficientamento energetico in accompagnamento alla verifica statica e vulnerabilità sismica degli stessi, in particolare sugli edifici scolastici di proprietà che sono tutte le scuole fino alle medie inferiori per un totale di circa 50 – chiarisce Borghi -. Su queste azioni il Comune ha investito annualmente sul Piano opere pubbliche inserendo via via gli edifici più bisognosi dal punto di vista sismico e cogliendo in tutti l’opportunità del contestuale efficientamento energetico attraverso interventi sempre più integrati su involucro, impianti e sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili. Sono stati sostituiti nelle scuole diversi corpi illuminati a led e gli infissi esterni, oltre a interventi per la sostituzione delle caldaie con nuove a condensazione».
Cristian Salzano, capogruppo di Effetto Parma alla seconda legislatura, rivendica i meriti delle due amministrazioni Pizzarotti. «In dieci anni sono stati spesi 79 milioni di euro sull'edilizia scolastica, sia per quanto riguarda l'efficientamento sismico che energetico. Per questo, ritengo che su molte tematiche, a partire dall'edilizia scolastica, sia positiva la continuità con l'amministrazione precedente». Salzano elenca i risultati già raggiunti: «Il 44% degli edifici scolastici comunali ha completato l'efficientamento sismico, mentre tutti gli asili sono stati efficientati dal punto di vista sismico ed energetico. Infine, venti scuole comunali hanno completato l'efficientamento energetico».
Pierluigi Dallapina
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