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ENERGIA

Luce e gas sempre più cari: il Comune raddoppia la spesa per le bollette

Luce e gas sempre più cari: il Comune raddoppia la spesa per le bollette

di Pierluigi Dallapina

26 Luglio 2022, 03:01

Il caro bollette si fa sentire anche sulle casse del Comune. Sono 3,1 i milioni di euro in più che l'amministrazione dovrà sborsare per far fronte ai rincari di luce e gas, dato che i 5,4 milioni previsti a dicembre dello scorso anno si sono rivelati insufficienti. Ampiamente insufficienti, ma non per un errore di calcolo, bensì per una situazione geopolitica tesissima. Le ultime notizie sono tutt'altro che confortanti: ieri Gazprom ha annunciato un dimezzamento (passando dal 40 al 20%) del flusso di gas in transito verso l'Europa attraverso Nord Stream 1.

Queste turbolenze sono un problema per famiglie, imprese e anche per le amministrazioni pubbliche. La conferma arriva da Marco Bosi, assessore al Bilancio, che domani porterà in consiglio la delibera sulla verifica degli equilibri del previsionale 2022-2024 e l'assestamento di bilancio. «Tra la precedente variazione e quella che porteremo in consiglio abbiamo già aggiunto 4 milioni per il pagamento dei consumi energetici del solo Comune». Nel dettaglio: ai 5,4 milioni iniziali erano già stati aggiunti 1,4 milioni, mentre questa variazione metterà sul piatto altri 2,6 milioni. A cui si aggiungono 500mila euro per le bollette degli impianti sportivi all'aperto e delle palestre comunali.

«Rispetto al bilancio di previsione, abbiamo stanziato 4,5 milioni in più, ma è realistico pensare che in corso d'anno sia necessario aggiungerne altrettanti». Nove milioni in più di quelli preventivati: quasi un raddoppio che comprende i consumi energetici del Comune e di Parma infrastrutture, la società partecipata che ha in capo la quasi totalità delle scuole comunali, mentre il municipio deve pagare, tra le altre, le bollette dell'illuminazione pubblica, del Duc e della Scuola per l'Europa.

«I consumi energetici del Duc sono passati da 380 a 780mila euro, mentre quelli della Scuola per l'Europa da 400mila a 1 milione e 100mila euro».

Il «tesoretto» messo da parte nel 2021 - 13,5 milioni come avanzo libero - permette al Comune di affrontare le spese impreviste senza problemi. E su questo aspetto, Bosi insiste particolarmente. «L'avanzo di amministrazione ci ha salvato da una situazione di grande criticità sotto il profilo dell'aumento dei costi e questo perché l'amministrazione, anche durante il periodo elettorale, ha mantenuto una linea prudente nella gestione delle risorse pubbliche». Insomma, il Comune come il famoso «buon padre di famiglia».

Ma non tutti, secondo Bosi, farebbero il loro dovere. «Dallo Stato ci viene riconosciuto solo un maggiore trasferimento pari a un milione, una cifra ampiamente insufficiente rispetto alle necessità». Il Comune però non è il solo ente a dover fare i conti con i rincari: nei giorni scorsi anche la Provincia, durante l'assestamento di bilancio, aveva ammesso di dover spendere 700mila euro in più per «la gestione del calore».

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