Disagio
Parchi trasformati in dormitori. Negli ultimi tempi le segnalazioni fioccano e non è certamente la prima volta che qualcuno invita il cronista a verificare di persona. Alcune aree verdi cittadine vengono, infatti, utilizzate da persone, per lo più straniere, per passare la notte. A raccontare questi avvistamenti alcuni frequentatori dei polmoni verdi, come il parco Ducale o il parco Falcone e Borsellino (le due zone da cui soprattutto provengono le segnalazioni) che, alla mattina presto, si recano nei parchi cittadini per fare sport, passeggiare, pedalare in sella alla bici o portare a fare un giro il cane. E lo spettacolo che si ritrovano di fronte è quasi sempre lo stesso. Specie negli ultimi tempi in cui il caldo torrido la sta facendo da padrone, non è raro trovare persone che dormono nei prati, al riparo di qualche cespuglio o sulle panchine. In certi casi si tratta di veri e propri accampamenti, come testimoniato dalla fotografia inviata nei giorni scorsi alla Gazzetta da un lettore che ha immortalato una tenda piantata al parco Ducale. Dove, anche nei giorni scorsi, la situazione non è cambiata con extracomunitari che, probabilmente rimasti all'interno del parco anche dopo l'orario di chiusura, dormono non lontano dal palazzetto Eucherio Sanvitale, su una panchina del viale principale o nei pressi del Tempietto d'Arcadia, a pochi passi dal laghetto.
E se qualcuno, intorno alle 8, nonostante il sole sia già da tempo alto nel cielo, per nessun motivo accenna a svegliarsi, c'è chi, invece, sempre nei pressi del Palazzetto, un tempo contenitore artistico e oggi abbandonato, «smonta» l'accampamento di fortuna e se ne va. Per tornare, con ogni probabilità, la notte successiva.
Ma il parco Ducale non è l'unica area verde scambiata per un dormitorio. Un'altra segnalazione arriva, infatti, dal parco Falcone e Borsellino. A raccontarla alla Gazzetta una lettrice che si lamenta dello stato in cui versa il suo «amato parco». Troppa gente, sono le sue parole, «pernotta» al Falcone e Borsellino lasciando il giorno dopo, come lei stessa documenta intorno alle 7 del mattino, anche i resti di ciò che durante la notte ha consumato: cibo, bottiglie e lattine.
«Bisogna pensare – aggiunge – a chi non ha un posto dove dormire. Ma nel parco no, perché questo fenomeno porterà sempre di più il Falcone Borsellino a diventare una spianata di spazzatura dove gente non del tutto innocua (viste le quantità di bottiglie di alcol e lo spaccio sistematico) occupa lo spazio e mina il senso di sicurezza di chi di quest'area vorrebbe usufruire in pace e senza sgradevoli inciampi. Luoghi preziosi come questo - è il suo accorato appello - vanno rispettati».
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