Langhirano
Langhirano Mario Montali, uno tra gli ultimi reduci della campagna italiana di Grecia, ha orgogliosamente spento 102 candeline circondato dall’affetto dei suoi amici alpini. Un uomo, un alpino e una memoria storica vivente questo è ciò che si cela dietro gli occhi profondi dell’ultracentenario che fieramente ricorda tutti i dettagli, anche i più dolorosi, dei complessi anni trascorsi da ragazzo al fronte durante il secondo conflitto mondiale.
Classe 1920, nel febbraio del ‘40 Montali si arruola, indossa la divisa alpina tra i monti di Gemona e da lì in poi la sua vita cambierà per sempre vivendo in prima persona le tragedie dal fronte albanese alla campagna di Grecia, fino a essere fatto prigioniero dai tedeschi portato in Germania al lavoro forzato, dove è rimasto fino alla liberazione da parte degli americani.
Nei suoi racconti così nitidi non manca tuttavia la commozione che si mescola alla consapevolezza di aver vissuto qualcosa di più grande di lui e nonostante le diverse peripezie, tra cui un intervento chirurgico con mezzi di fortuna, l’incredulità di essere potuto tornare a casa dai suoi affetti famigliari. Proprio per celebrare tutto ciò che ha vissuto, gli è stato conferito un attestato e un crest da parte della sezione provinciale alpini di Parma che gli sono stati consegnati dai rappresentanti del Gruppo Alpini Langhirano. Oggi Mario, uomo semplice che ha vissuto a pieno la sua vita, non chiede nulla di speciale ma di una cosa è sicuro nessuna guerra dovrebbe mai essere combattuta di nuovo.
g.r.
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