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Anima «green»

L'avvocato che raccoglie i tappi al parco Ducale

L'avvocato che raccoglie i tappi al parco Ducale

29 Agosto 2022, 03:01

In 45 minuti aveva già raccolto 600 tappi, diverse bottiglie di birra e qualche mozzicone di sigaretta. Per raggruppare i rifiuti degli altri e provare a pulire ciò che definisce una sorta di gioiello «verde» cittadino, ha portato con sé una spatola di quelle che si utilizzano per stuccare. Francesco Saverio Torrese, nella vita, fa l’avvocato e da un mese si è trasferito da Napoli: qualche giorno fa, all’ingresso del Parco Ducale, aveva lasciato un volantino in cui comunicava la volontà di prendersi cura dell’area verde, e ieri mattina, alle 9, «con ramazza, paletta e sacchetti», ha concretizzato il suo gesto.

«Vengo da Napoli, una città favolosa e con mille bellezze, ma dove c’è poca cura e poco rispetto del rapporto uomo-verde, mentre Parma è bellissima, con parchi quasi ogni 100 metri. Venendo a passeggiare qui ho notato che, tutto sommato, anche in considerazione della vastità dell’area, il luogo è tenuto bene, ma mi ha sempre colpito la grande quantità di tappi di bevande. Così, da nonno, ho pensato che se un bambino ci cade sopra potrebbe ferirsi, e visto che il metallo arrugginisce ho pensato di toglierli - spiega Torrese -. Certo, mi si potrebbe dire che queste cose competono all’amministrazione, ma perché non iniziamo noi a fare qualcosa, soprattutto se possiamo porvi un piccolo rimedio? Ho scelto di compiere questo gesto anche perché è un modo per sdebitarmi con questa città, visto che qui ho trovato una grande e bellissima accoglienza. Questo fatto mi ha riempito di gratitudine verso Parma, che comincio a sentire mia e a cui voglio restituire qualcosa con questo piccolo contributo».

Aiutato dalla compagna, Sabrina Bruschi e da Maria Valeria Rossetti, che hanno raccolto il suo invito, Torrese specifica che il suo intento non era provocatorio: «La mia non è stata una chiamata civile alle armi e nel mio messaggio ho voluto spiegare in maniera sintetica il motivo che mi spingeva a farlo». Tra le intenzioni dell’avvocato c’era la volontà di raccogliere 2.000 tappi (numero raggiunto intorno a mezzogiorno), da portare simbolicamente al sindaco, Michele Guerra: «Non l’ho cercato prima, visto che non volevo che sembrasse né una sorta di tirata d’orecchi all’amministrazione, perché non la è, né un sollecito».

In diversi, tra runner e frequentatori del parco, si sono fermati incuriositi, lo hanno ringraziato per quello che lui definisce «un’esigenza dell’anima» e hanno dato la loro disponibilità per operazioni future. «Anche a Napoli, insieme a un gruppo di altri cittadini, avevo ripulito una spiaggia, coinvolgendo dei bambini, e rimasi colpito quando, circa un mese dopo, tornando in quel luogo, lo avevamo ritrovato in ordine e come lo avevamo lasciato - racconta -. Quando i luoghi sono puliti, anche per un cittadino poco attento è molto più difficile lasciare un rifiuto. In ogni caso, questo ambiente è la nostra casa, e credo sia normale prendersene cura. Faccio ciò che faccio perché mi guardo introno e agisco secondo i miei principi».

Giovanna Pavesi

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