ANNIVERSARIO
Costruisco oggi il mio futuro: venticinque giri intorno al fuoco per il gruppo scout Fidenza 2 che festeggia un importante anniversario.
«Splende il fuoco nel cerchio dell’esplorator, ascoltate la voce della fiamma d’or…». Chiunque abbia indossato il fazzolettone scout almeno una volta riconosce queste parole come l’inizio di una di quelle nottate, fatte di canti, giochi, balli e stelle, di volti sorridenti scaldati dal fuoco. Un fuoco che si è alzato alto anche quest’estate al campo del gruppo scout Fidenza 2 che ha celebrato i 25 anni dalla sua fondazione.
Il gruppo, fondato nel 1996, ha sempre avuto come suo punto di riferimento e accoglienza la parrocchia di San Giuseppe Lavoratore, intorno alla quale sicuramente sarà capitato ai passanti di vedere qualche cappellino da coccinella e fazzolettoni arancioni e blu. Una storia di amicizia e collaborazione con la parrocchia, che ha visto crescere la comunità scout e che ne ha supportato le attività fino al 25º anno di vita. E che continuerà per tanto ancora.
Ci sarebbero tante storie da raccontare sul passato del gruppo, sulle avventure offerte ai ragazzi, sulla scoperta di luoghi magici e sull’offerta educativa scout.
Il metodo scout negli anni si è messo in ascolto dei tempi che cambiano, ha avuto il coraggio di interrogarsi, di mutare e rinnovarsi seppur conservando valori intramontabili come l’esserci «col gioco, ma non per gioco», l’uscire dai propri confini e il farsi testimoni di fede consapevoli.
La grande festa per il 25º anniversario era già iniziata con l’uscita di gruppo dello scorso ottobre, a Siccomonte, in cui più di cento ragazzi sono stati visitati da tutti gli anniversari già celebrati. I numeri 5, 10, 15 e il 20 hanno «fatto visita» ai ragazzi e chiesto loro di festeggiare l’arrivo del numero 25, giocando insieme sul motto che ha aperto questo lungo viaggio: «Ci sono e faccio la storia». Una frase che riporta non solo al fatto di essere presente come singola persona nel mondo, ma anche di essere il vero motore della storia, di essere l’elemento che muove la comunità e crea il suo progetto futuro di vita.
L’uscita di ottobre ha trovato la sua continuazione al campo di gruppo che si è svolto a Bedonia, ad agosto. Tre giorni in cui, dopo lunghe attese e incertezze durante la situazione pandemica, si è finalmente potuto riunire il gruppo al completo, dai più piccolini, lupetti e coccinelle, ai ragazzi di età intermedia, esploratori e guide, fino ai ragazzi rover e scolte.
Il campo di gruppo è stato caratterizzato da giochi e attività incentrate su cinque valori principali: l’operosità di ognuno di noi, la voglia di concretizzare le proprie scelte, l’altruismo e l’attenzione continua verso l’altro, il rispetto dei luoghi che ci circondano e della natura, la multiculturalità, con l’attenzione alle altre culture e a modi di pensare differenti e infine la volontà di costruire il proprio progetto futuro.
Tra le proposte ci sono quindi state attività variegate dalla costruzione di forni da campo per cucinare a strutture di legno per giocare, da grandi giochi a sfide di gruppo e momenti di incontro multiculturale e confronto. Il campo è così terminato con un potente motto.
«Costruisco oggi il mio futuro» per sottolineare il coraggioso impegno in prima persona che ognuno di noi è chiamato a dimostrare per costruire un mondo migliore, o alla maniera scout, meglio di come è stato trovato. Come ogni momento di comunità così significativo e importante, un posto speciale è stato dedicato alla celebrazione della messa, officiata dal vescovo monsignor Ovidio Vezzoli, che ha lasciato un messaggio forte e determinato: l’importanza di farsi delle domande, di esserci, di interrogarsi su sé stessi e sul mondo e questo campo è certamente stato un piccolo grande passo verso questa direzione.
r.c.
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