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LA STORIA

La sfida di Jessica e Sara: lasciano il lavoro sicuro per aprire un locale sui monti

La sfida di Jessica e Sara: lasciano il lavoro sicuro per aprire un locale sui monti

di Chiara Cabassi

28 Settembre 2022, 03:01

Jessica Faè e Sara Giliotti sono coetanee ed entrambe nate e cresciute in Valtaro. Da poco hanno dato vita ad un progetto di resistenza in quota con il loro Caffè91, che hanno appena inaugurato ad Ostia Parmense di Borgotaro.

Locale tra glamour e tradizione, tra rito dell'aperitivo e buon cibo, affonda le radici nel cuore di quelle montagne a cui non hanno né saputo né voluto rinunciare. Allo storico negozio di generi vari di Mariolina si è sostituito un hub: caffè, spazi per una partita a carte, ma anche bottega di prodotti del territorio (dai funghi al formaggio, dalla birra allo zafferano) e anche al centro di un’intensa rete di collaborazione con gli agriturismi e le agenzie di viaggio che puntano sulla Valtaro.

E' un luogo strategico di socialità, un nuovo punto di riferimento che ha il sapore e il calore della tradizione, ma con la visione e i saperi di due giovani imprenditrici. «Abbiamo pensato ad una locanda di posta in mezzo alle nostre montagne. I piccoli acquisti necessari della sera, il pane e il latte, ma anche un punto dove il corriere può lasciare i pacchi, uno spazio d'appoggio dove lavorare o chattare con il wi-fi», dicono Jessica e Sara che nei lavori di ristrutturazione sono state aiutate da una valle intera.

«La ristrutturazione di Caffè91 è opera degli artigiani della Valceno e della Valtaro e le pareti hanno cambiato tonalità grazie alle mani di famigliari e amici». Quando chiedi perché abbiano iniziato quest’impresa, rispondono: «Abbiamo cercato di difendere la qualità della nostra vita, vogliamo crescere i nostri figli qui e stare in mezzo alla nostra gente».

Da piccoli progetti come questo può arrivare un sostegno all'economia locale. Quelle di Jessica e Sara sono vite che scommettono sul futuro di zone dove affondano radici genuine. Le due trentenni hanno lasciato un lavoro sicuro e si sono buttate in un'avventura imprenditoriale. Entrambe dopo essersi licenziate sono andate a vivere nella casa dei rispettivi nonni. Una storia che nelle generazioni delle due famiglie si ripete: sia i nonni sia i genitori, in passato, dopo anni di lavoro e residenza a Parma avevano fatto ritorno in Appennino. La piccola Mia, di tre anni figlia di Jessica, si è già inserita nella sua nuova classe della scuola d'infanzia Anna Frank a Borgotaro: a Parma non era entrata in lista. «Le frazioni della Valle del Taro hanno un raro patrimonio ambientale e naturalistico, ma pochi servizi. E' una valle che, come tante, si sta progressivamente spopolando ed alcune frazioni ridotte ormai a villaggi fantasma. Un locale aperto in montagna significa vita, relazioni, scambio», dicono le due titolari. «Il nostro locale è un piccolo, ma significativo contributo ad un più grande processo di rivitalizzazione di una frazione di montagna che è scrigno di tradizioni ed usanze che non possiamo lasciare andare perdute. Un luogo deve rimanere vivo per continuare a raccontare. Viviamo e, ora, lavoriamo nel luogo per noi più bello: lo conosciamo e lo sapremo tramandare. Lo faremo attraverso i sapori di queste valli, la genuità della sua gente, la passione verso un lavoro al quale abbiamo dato il nome del nostro anno di nascita, perchè per noi, in effetti, rappresenta una seconda vita: quella che volevamo».

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