Giallo
Durante l'estate, per mettere insieme un gruzzoletto, aveva servito spaghetti e grigliate di pesce ai turisti in uno dei vecchi trabocchi che punteggiano la costa abruzzese.
Ma intanto aveva già comprato il biglietto del treno che lo avrebbe riportato a Parma dove lo aspettavano due esami alla facoltà di Economia, quella a cui si era iscritto l'anno prima.
«Poi, fatti gli esami, sarebbe partito con gli amici con cui aveva organizzato una vacanza a Barcellona. Ecco, uno che programma gli esami e le vacanze, che arriva al punto da comprare il biglietto e si dimostra smanioso di partire, può scegliere di ammazzarsi? Secondo noi no. Noi crediamo che ci sia dell'altro. E chiediamo a tutti di aiutarci a scoprirlo».
Ogni morte è un mistero, ogni vita che si spegne ha qualcosa di oscuro, che si fatica a capire. Ma la scomparsa di Jois Pedone, ventenne studente universitario del nostro Ateneo ha, almeno secondo i familiari, qualcosa di ancora meno chiaro. Perché loro, vinti dal dolore all'ipotesi di un suicidio non credono. E da oltre un mese lottano perché il caso non finisca archiviato, dimenticato tra quelli di chi ha scelto di farla finita. Senza un apparente perché.
Jois, secondo le prime ricostruzioni, la sera del 21 agosto, finito il turno al ristorante è rientrato nella sua casa di Chieti da cui è uscito poco dopo. E non ha più fatto ritorno.
Il suo corpo è stato infatti ritrovato il giorno seguente, tra gli scogli di punta Penna, un tratto di costa punteggiato di dune, celebre per la sua acqua trasparente. Addosso aveva una maglietta con la scritta «Benvenuto» e legato al piede un borsone pieno di sabbia e rocce: un peso che avrebbe reso impossibile nuotare e che secondo gli investigatori racconta di una decisione irrevocabile di smettere di vivere. Ovviamente, dopo il ritrovamento del corpo dello sfortunato ragazzo sono stati fatti tutti gli esami autoptici che però non hanno fornito alcuno spunto alle investigazioni: anzi, il referto del medico legale esclude la presenza di segni di violenza sul corpo e conferma «la morte per annegamento».
Ed è qui che scatta la reazione dei familiari che riescono a darsi pace, a credere che il giovane, che non aveva mai dato segni di squilibrio o manifestato sofferenza, abbia deciso di andare verso il mare e lasciarsi cadere.
Secondo il racconto della madre del ragazzo che si è anche rivolta alla trasmissione televisiva «Chi l'ha visto?» sperando che qualcuno possa dare una mano a fare chiarezza, l'ultima volta il ragazzo sarebbe stato visto in casa mentre fumava una sigaretta. «Poi mi ha detto che voleva raggiungere un paio dei suoi più cari amici ed è uscito. Con sé aveva solo il cellulare», ha raccontato la madre.
Quindi Jois avrebbe preso un taxi e si sarebbe fatto portare verso un bar che però non avrebbe mai raggiunto così come gli amici citati dalla madre non lo avrebbero mai visto. Invece, avrebbe da solo camminato fino a raggiungere il mare dove, appunto, si sarebbe gettato dopo aver legato al piede quella pesante borsa.
Ma resta da capire il motivo del gesto e le pressioni della famiglia un primo risultato lo hanno già ottenuto: sentite tutte le persone che conoscevano il ragazzo, la Procura ha aperto un fascicolo per «istigazione o aiuto al suicidio, contro ignoti», hanno riferito durante la puntata di «Chi l'ha visto?» i legali della famiglia, che hanno anche spiegato che gli investigatori hanno deciso di sequestrare computer, telefonino, tablet e quaderni del ragazzo cercando un indizio. Che sia anche la risposta alla domanda più dolorosa: Perché?
Il sospetto sollevato dai genitori è che Jois, descritto da tutti come allegro e sensibile, nel periodo in cui aveva lasciato Parma ed era tornato a casa, possa aver incontrato qualcuno che lo potrebbe avere influenzato, condizionato con riferimenti alla spiritualità e all'esoterismo da cui lui, da sempre, era attratto. Una figura che potrebbe averlo soggiogato e spinto a compiere un gesto che, è il timore, potrebbe essere perfino una prova iniziatica, un rito misterioso.
Ma per ora non ci sono prove concrete, conferme. Resta solo, amara, l'ultima frase pronunciata con la madre prima di uscire: «Mamma esco a fare un giro, è una bella serata. Hai visto che splendida luna che c'è?».
r.c.
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