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Vernizzi (Urbanistica): «Pug, al via gli incontri nei quartieri per progettare la Parma del 2050»

Vernizzi (Urbanistica): «Pug, al via gli incontri nei quartieri per progettare la Parma del 2050»

di Pierluigi Dallapina

22 Ottobre 2022, 03:01

La Parma del 2050 è adesso. Nel senso che inizia ora - a dir la verità è partito l'anno scorso - il confronto guidato dal Comune per progettare la città del futuro. Una città che dovrà essere sempre più «verde», cioè attenta all'ambiente, più consapevole dei propri punti di forza, a partire dall'agroalimentare, che però non guarda solo al proprio ombelico. La Parma dei prossimi decenni dovrà quindi saper dialogare con il resto della regione, con le altre città italiane, con l'Europa e con il mondo, per essere sempre più attrattiva e non perdere posizioni nella partita sempre più agguerrita della competizione globale.

Tutti questi buoni propositi hanno un obiettivo finale: il benessere alla portata di tutti. Il modo per tentare di raggiungere questo traguardo si chiama Pug, il Piano urbanistico generale che, dopo gli incontri ad inviti dei mesi scorsi al San Paolo e al Parco Eridania, ora si mostra a tutta la città.

L'occasione per progettare insieme la Parma che verrà è a portata di mano: da lunedì a mercoledì l'amministrazione comunale ha programmato cinque incontri in cui verranno messi sotto la lente tutti i 13 quartieri. Il calendario dei dibattiti è nel grafico in basso a destra.

Qualità della vita

«Vogliamo contribuire a migliorare la qualità della vità, che a Parma è sempre stata molto alta. Questa deve essere sempre di più una città in cui si vive bene». Chiara Vernizzi, assessore all'Urbanistica, è alle prese con la costruzione del Pug, un documento che dovrà tenere conto di pareri e proposte di tutta la città. Questa è la speranza dell'amministrazione.

«Parma è sempre stata una realtà a misura d'uomo, ma allo stesso tempo ha saputo aprirsi all'esterno, dimostrando una vocazione verso l'internazionalizzazione». Ecco, la Parma che ci aspetta, da qui al 2050, dovrà muoversi lungo questi due binari: la dimensione locale e quella internazionale. «Grazie al Pug dovremo valorizzare le specificità del territorio, riuscendo a cogliere le opportunità che offre il collegamento con il resto del mondo».

Un centro, tanti centri

Temi alti, quelli anticipati dall'assessore. Il Piano urbanistico generale però affronta anche aspetti più concreti. «L'idea è di dotare ogni quartiere di un nucleo di servizi in grado di rendere viva ogni parte della città».

E quando si parla di servizi l'assessore all'Urbanistica cita alcuni esempi, che vanno dalle palestre alle piscine, dalle scuole ai centri giovani, passando per le case di comunità.

Vernizzi non lo cita esplicitamente, ma nei tavoli organizzati a fine settembre nel complesso di San Paolo si è parlato molto del Montanara, una sorta di modello virtuoso che l'amministrazione vorrebbe replicare anche nei quartieri meno vitali. Della serie, i servizi alla collettività come antidoto contro i fenomeni di degrado.

L'identità della città

«Dopo gli incontri delle ultime settimane con tecnici, stakeholder e molti cittadini, il percorso partecipativo del Pug arriva nei quartieri per i quartieri», aggiunge il sindaco Michele Guerra. «Due giorni di condivisione dove chi vive la città può confrontarsi su quali siano i migliori piani di sviluppo urbanistico delle zone che si frequentano nella quotidianità. È un momento importante per Parma».

Le tappe del confronto

I cinque incontri che si svolgeranno tra lunedì e mercoledì rappresentano la terza tappa verso l'approvazione del Pug, dopo gli incontri di fine settembre al San Paolo con associazioni di categoria, enti e studenti, e i tavoli di un anno fa al Parco Eridania. «I prossimi cinque incontri non saranno ad inviti, ma aperti a tutta la cittadinanza. L'idea è di ascoltare le proposte e i suggerimenti dei vari quartieri», precisa l'assessore. Per l'amministrazione, questi non dovranno essere incontri tematici su un tema caldo, perché quei temi più spinosi - ad esempio il nuovo Tardini - avranno percorsi di ascolto studiati ad hoc.

«Speriamo che siano incontri interattivi. È un percorso partecipativo, quindi auspichiamo una partecipazione costruttiva da parte della cittadinanza. Noi dell'amministrazione saremo lì non solo per presentare, ma soprattutto per ascoltare».

L'assessore spera che il Pug possa avere il via libera della giunta entro gennaio e di portarlo in adozione tra un anno, un anno e mezzo al massimo. «Vogliamo progettare una città che funziona in tutte le sue diverse parti». L'obiettivo è ambizioso.

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