Sicurezza
46 gruppi, oltre 2.800 aderenti, 290 cartelli stradali, decine di incontri nei quartieri e oltre 40 corsi di formazione. Sono solo alcuni dei numeri che caratterizzano i gruppi di Controllo di vicinato di Parma, operativi dal 2016 e che, dal 2020, hanno sede in via Gramsci 29. Una realtà che punta a crescere ancora e a estendersi, con l'aiuto del Comune, a quartieri dove oggi non è presente.
Ieri mattina a Moletolo, nella sede della Figc, Comune e referenti dei gruppi hanno fatto il punto sui progetti messi in campo, in corso e in cantiere. Un incontro, in cui ha fatto gli onori di casa il presidente dell'Associazione controllo di vicinato Parma Gianni Mascitti, a cui sono intervenuti il sindaco Michele Guerra, l'assessore alla Legalità Francesco De Vanna, la commissaria maggiore e responsabile della Struttura operativa servizi centralizzati della polizia locale Emma Monguidi e il commissario della polizia locale Luciano Nicolosi che segue i controlli di vicinato.
«Questo è l'incontro - ha spiegato Mascitti - in cui i CdV si presentano alla nuova Amministrazione. Sarà il primo di una serie per poter riprendere, dopo la pandemia, quella voglia di stare assieme che è la base di una realtà come la nostra». Il sindaco Guerra ha ricordato quando «nel 2011, negli Usa vedevo cartelli con la scritta “Neighbors are watching”. All'inizio mi sembrava una cosa molto “americana”, ma poi ho capito che rappresentava una comunità fortemente coesa che aveva a cuore il proprio quartiere. Anche Parma ha una tradizione associativa enorme che è il risultato di una vocazione alla solidarietà molto forte di cui, mai come in questo periodo, c'è bisogno». Il Comune punta molto sull'ascolto e lo stesso Guerra ha annunciato che «a breve, ogni mese ci saranno incontri tra i rappresentanti della Giunta e i quartieri». Ha ringraziato, infine, «i CdV per l'impegno. Grazie a questo rapporto, potremo far funzionare Parma ancora meglio. Vicinanza e prossimità fanno acquisire alle persone serenità».
Alle parole del sindaco hanno fatto eco quelle dell'assessore De Vanna che ha parlato di «sicurezza integrata. Il Comune fa la sua parte fino in fondo e il ruolo della polizia locale è fondamentale, ma negli ultimi anni anche la cittadinanza attiva e il volontariato sono divenuti sempre più centrali e il controllo di vicinato ha visto dei numeri i crescita». Ha citato anche il progetto del cosiddetto vigile di quartiere, che «diventerà l'agente di comunità e partirà da San Leonardo dove, non a caso, ci troviamo per questo incontro». De Vanna ha insistito sul mettere assieme «le risposte dell'Amministrazione, la forza della cittadinanza attiva e del volontariato e gli sforzi delle forze dell'ordine e della polizia locale».
L'incontro di ieri è stato, però, anche l'occasione per presentare i risultati del questionario sottoposto l'estate scorsa in forma anonima a 873 aderenti ai Cdv sulla percezione di sicurezza dei cittadini. Dopo che la commissaria Monguidi, che ha portato i saluti del comandante della polizia locale Michele Cassano, ha spiegato che «il controllo di vicinato a Parma è veramente un esempio riuscito di sicurezza partecipata», i risultati del questionario, composto da 10 domande, sono stati illustrati dal commissario Nicolosi. Le risposte positive hanno superato, in alcuni casi ampiamente, il novanta per cento alle domande sull'equazione tra sicurezza e coesione, sull'utilità dei controlli di vicinato, sulla presenza delle forze dell'ordine nei quartieri come contrasto alla criminalità e, in particolare, all'odioso reato delle truffe agli anziani. Percentuali più basse, invece, sull'attenzione prestata da polizia locale e forze dell'ordine al tema della sicurezza urbana (d'accordo il 59%), che «necessitano di uno sforzo - ha spiegato Nicolosi - che nel 2023 dovremo affrontare. Il vigile di quartiere, a questo proposito, può servire molto». Percentuali che tornano ad alzarsi (l'80% si è detto d'accordo, ma il «molto d'accordo» è un po' limitato) nel quesito sulla soddisfazione dell'attenzione prestata dalla polizia locale alle segnalazioni attraverso la chat del Gruppo. «Bisogna lavorarci - ha affermato Nicolosi - anche sul piano tecnologico, magari con un sistema alternativo al tablet in uso ai CdV». Alta, infine, la richiesta di incontri sui tema delle truffe agli anziani, mentre l'88% si è detto d'accordo sull'aumento di sicurezza grazie al controllo di vicinato. Nicolosi ha fornito anche alcuni dati: «Nel 2021 le segnalazioni al tablet della centrale operativa sono state 325 (molte legate al Covid); nel 2022, fino al 30 settembre, 107. Un dato che soddisfa».
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