Concordato delle Terme: le miniere restano solo al Comune

Assemblea dei soci di Terme spa, società in concordato, e ulteriore passo in avanti verso la conclusione della procedura.

«Abbiamo approvato il bilancio 2021, che prevedeva anche, a latere, la decisione di scissione del ramo miniere - spiega al termine della riunione il presidente Massimo Garibaldi -: quindi sono stati “perimetrati” i beni che saranno oggetto della scissione, chiarita la posizione dei soci per le modalità con cui effettuare l’operazione straordinaria che, di fatto, è l’ultimo atto importante, propedeutico alla chiusura del concordato. Rimarrebbero, infatti, alcuni beni minori che, in ogni caso, non creeranno un impatto sulla procedura e, con la definitiva scissione, il concordato si può dire in qualche modo adempiuto. Ovviamente restano l’hotel Porro, la casa termale “Villa del bambino” e alcuni beni minori che si confida possano essere alienati in maniera sufficiente, anche se in realtà non rilevante, nel corso del 2023».

Con il recesso dalla proprietà di Regione Emilia Romagna, rappresentata dall’assessore Andrea Corsini e della Provincia di Parma, rappresentata da Marco Taccagni, il Comune di Salsomaggiore resta l’unico titolare delle miniere, come ha sottolineato il sindaco Filippo Fritelli: «Il concordato sta arrivando a buon esito con la scissione delle miniere, che resteranno di proprietà pubblica, e con le ultime vendite che immaginiamo vadano a buon fine nel 2023. Le miniere così, con l’uscita dalla proprietà di Provincia e Regione, rimarranno di titolarità comunale, a garanzia di tutti coloro che le utilizzeranno. Abbiamo ancora qualche mese di lavoro, ma possiamo dire che dal punto di vista numerico la procedura è avviata in fase risolutiva, nonostante i gravi problemi degli ultimi due anni e mezzo e le difficoltà dovute alle congiunture economiche e sanitarie, che ci hanno sì rallentato, ma senza perdere l’obiettivo», ha concluso il primo cittadino.

Ora le ratifiche dell’assemblea dovranno passare in consiglio regionale, provinciale e comunale in attesa dell’individuazione di un’azienda che gestisca il ramo miniere, come prevede la legge.