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IL CASO

Bardi, dove sono finiti gli animali selvatici?

Bardi, dove sono finiti gli animali selvatici?

di Monica Rossi

05 Novembre 2022, 03:01

Bardi - A Bardi la fauna è davvero scomparsa? Nello specifico, la numerica di cinghiali e caprioli si è ridotta al punto da essere notata anche da chi non va caccia?

Intanto, va detto che la notizia non è nuova: nei giorni scorsi, infatti, il sindaco di Varsi Angelo Peracchi, in merito al segugio sbranato forse da un lupo in frazione Villora durante una battuta alla lepre, aveva riportato le parole di diversi cacciatori che, appunto, lamentavano la densità sempre più esigua di ungulati.

Cosa sta succedendo? Intanto, interpellata per avere un commento, la prima cittadina di Bardi Valentina Pontremoli conferma: «La notizia mi è stata più volte riferita da alcuni cacciatori, che hanno anzi notato un numero sempre minore di cuccioli delle varie specie. I più pensano sia per la presenza del lupo, ed effettivamente ne sono stati avvistati molti». Ma basta come spiegazione? Cioè: possono alcuni branchi di lupi decimare in modo così palese la popolazione di ungulati?

Se fosse vero, saremmo di fronte a uno squilibrio. «Che ci possa essere una riduzione della fauna, è probabile per via del rapporto prede/predatori che in questi ultimi anni nel nostro territorio è aumentato a favore degli ultimi – dichiara il comandante dei Carabinieri Forestali delle province di Parma e Piacenza Pier Luigi Fedele -. Qualche riduzione, magari a opera della predazione naturale, può favorire la diminuzione dei danni ascrivibili a caprioli e cinghiali alle superficie coltivate o ridurre gli incidenti stradali che coinvolgono la fauna».

Il comandante poi aggiunge che il bracconaggio, pur presente, non rappresenta nel Parmense un fenomeno eclatante. «Le segnalazioni non sono molte e vengono verificate con attenzione. Se necessario, si dispongono servizi di vigilanza notturna e si intensificano i controlli sul territorio. Inoltre, c’è un importante componente sociale che fa da sentinella: gli abitanti e i cacciatori, infatti, avrebbero notato attività sospette».

E le fototrappole? Il titolare della riserva «Bosco Facile» Mauro Delgrosso, ne ha installate diverse e dichiara che «da quando è ripartita la caccia, la mia strumentazione non ha più rilevato cinghiali e caprioli. È come se fossero spariti dai radar. Contestualmente, girando con le guide, non abbiamo più trovato nemmeno orme o escrementi di lupo».

Il fenomeno riguarda dunque anche la Valtaro. Ma la colpa è della caccia? «E se fosse invece anche per la frequentazione massiccia di questi ultimi due mesi a opera dei cercatori di funghi? – continua -. Parliamo di migliaia di presenze. C’è però un altro dato che dovrebbe farci riflettere: la densità della fauna si è fatta via via minore con la recrudescenza della siccità. In parole povere: gli animali, tanto le prede quanto i predatori, cercano l’acqua e quindi si spostano».

Monica Rossi

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