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Lubiana San Lazzaro, lettera al sindaco

«No al mega bar e al dj set nell'ex parco Egaddi»

«No al mega bar e al dj set nell'ex parco Egaddi»

06 Novembre 2022, 03:01

Si firmano «Cittadini del quartiere Lubiana-San Lazzaro promotori della sostenibilità del Parco Luciano Berio» il gruppo di parmigiani che hanno inviato una lettera aperta al sindaco sulla destinazione dell'area verde. Ecco il testo.

Signor Sindaco, le linee guida del PUG prefigurano finalmente l'attenzione del nostro Comune nei confronti dell'ambiente e del benessere degli abitanti. La realizzazione del bosco urbano Margherita è in piena sintonia con tali linee guida, soprattutto perché frutto della condivisione tra pubblico e privato e della partecipazione dei cittadini.

Non altrettanto può dirsi della progettata installazione di una struttura permanente nel parco Luciano Berio (ex parco Egaddi), nel Quartiere Lubiana-San Lazzaro, approvata dall’amministrazione precedente senza alcun coinvolgimento dei cittadini. Si tratta di un'area non tanto ampia da richiedere di essere gravata da una struttura di 135 mq con estensioni all'esterno – ben oltre ai 100 mq consentiti dal bando – ma semmai bisognosa di una più puntuale manutenzione e di un incremento degli alberi. E, soprattutto, è inappropriato considerare «chiosco» quello che sarà in realtà un bar-ristorante dj set, che si caratterizzerà come una progressiva monopolizzazione del parco pubblico con tavolini ed altre strutture.

Le infrastrutture per l’installazione comporteranno lavori di scavo, per interrare fognature, impianti idraulici ed elettrici, con riduzione del prato e rischio di abbattimento o danneggiamento degli alberi. Una struttura ancorata al terreno che causerebbe il consumo e la definitiva trasformazione del suolo, in netto contrasto con la normativa regionale che ne vieta l'impermeabilizzazione.

Se è vero che il PUG ha tra i suoi obiettivi il benessere umano e l'ampliamento di spazi verdi in tutti i quartieri cittadini, come si può considerare sostenibile una struttura troppo ampia rispetto alla metratura del parco, adibita alla somministrazione di cibi e bevande e organizzazione di eventi musicali?

La finalità dichiarata del progetto d'impresa del chiosco è diventare «un punto di riferimento per la città e la provincia unico per la qualità e l'eleganza dell'offerta, dinamico e di tendenza». Obiettivo in imbarazzante contrasto con le necessità della popolazione, preoccupata per il crescente costo della vita e dell'energia, nonché per una pandemia e una guerra che sembrano non avere fine. In questo contesto, che bisogno c'è di un nuovo ristorante o di un altro bar che somministri «eleganti» drink alcolici, quando il quartiere ne è abbondantemente dotato?

Ci aspettiamo pertanto da Lei un segnale di inversione di tendenza, in armonia con il PUG e con la legge regionale 15/2018 che «si prefigge di garantire il sostegno ai processi partecipativi svolti nel proprio territorio, affinché la cultura del dialogo partecipato tra la Pubblica Amministrazione e i cittadini continui a svilupparsi e radicare».

Riteniamo non condivisibile la costruzione di una struttura così invasiva in un luogo frequentato da bambini e adulti, sportivi e non. Si tratterebbe di una trasformazione in contrasto con ciò che sta avvenendo in altre città, dove si stanno realizzando parchi di uguali dimensioni che si stanno faunisticamente ripopolando. Ma la presenza dell'avifauna non è conciliabile con la musica ad alto volume. È proprio inevitabile trasformare un’area verde, arrecando un grave danno estetico e ambientale?

Le chiediamo di considerare l'opportunità di annullare subito il procedimento, indicendo contestualmente un nuovo bando per l'installazione di un autentico chiosco di 14 mq, come quelli di altri parchi cittadini.

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