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Condannata

La badante appena assunta fa sparire i gioielli

La badante appena assunta fa sparire i gioielli

07 Novembre 2022, 03:01

Due giorni appena durò il suo impegno al fianco di una settantanovenne non più autosufficiente. Due giorni che costarono alla figlia e alla nipote dell’anziana gioielli per diecimila euro circa. E che ora hanno portato in un’aula di tribunale la badante accusata di averli rubati. La vicenda risale ai primi di dicembre di cinque anni fa e vede protagonista-imputata una 51enne di origini campane residente nel Reggiano. Tramite il tam-tam tra amici comuni, la donna venne contattata per prestare servizio nella casa dell’anziana parmigiana dalla salute minata dall’Alzheimer.

Del tutto incapace di badare a sé stessa e a ciò che le stava intorno, però, sembra che l’anziana non lo fosse. Ricordò infatti alla figlia 47enne di aver visto la nuova arrivata entrare in camera sua. «Che cosa sta facendo qui?» le aveva chiesto. E l’altra aveva risposto di avere intenzione di fare un po’ di pulizie, per impiegare al meglio il proprio tempo. Se davvero è andata così, si è trattato di un lavoro molto «accurato»: al rientro nell’appartamento al primo piano di un condominio di via Cremonese, la figlia della pensionata non trovò più i propri gioielli che, guarda caso, conservava proprio in camera.

Erano spariti un anello d’oro con brillanti, una fede e un bracciale a loro volta con brillanti, una collana con un’acqua marina, collier e anelli, oltre a 60 euro in contanti. Nemmeno i propri occhiali da vista con lenti fotocromatiche la 47enne trovò più. Soprattutto dopo aver sentito dalla madre che la badante era stata per un po’ in camera sua, la donna chiese all’altra se ne sapesse qualcosa. La badante rispose piccata che il suo servizio in quella casa era finito. «Tua madre è malata, perde le cose e poi finisce che la colpa la prendo io» disse.

Ma l’anziana non era mai uscita di casa in quei giorni e sulla porta d’ingresso non furono trovati segni d’effrazione. Inoltre, i preziosi non sono mai più saltati fuori. Il giudice Giuseppe Monaco ha ritenuto valide le tesi dell’accusa, condannando la 51enne a un anno e mezzo di reclusione, oltre al pagamento di 400 euro di multa e delle spese processuali (toccherà al giudice civile stabilire il risarcimento del danno alla parte offesa), dopo che il pm Rino Massari aveva chiesto un anno e 8 mesi e 500 euro di multa.

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