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Passaporto da rinnovare? L'open day fa centro

Passaporto da rinnovare? L'open day fa centro

di Giovanna Pavesi

16 Novembre 2022, 03:01

«Mio figlio ha necessità di avere il passaporto perché, essendo uno sportivo, a breve ha in programma un torneo internazionale. Ci siamo ritrovati con il documento scaduto e abbiamo colto questa opportunità».

Ieri pomeriggio, Mirella, madre di Flavio, tennista 17enne in attesa di partire per una competizione in Norvegia, ha approfittato dell’apertura straordinaria dell’Ufficio passaporti, che la questura ha dedicato agli utenti che hanno in programma un viaggio all’estero entro il 15 dicembre. Suo figlio, munito di biglietto che ha comprovato la data di partenza, è stato uno dei fruitori del servizio predisposto per poter soddisfare l’alto numero di richieste del documento. Come lui ha fatto Evisa, che ha in programma un viaggio in Turchia alla fine della settimana: «L’idea di questa sorta di open day è buona e, anche se per la mia meta può bastare la carta d’identità, ho comunque approfittato di questa possibilità: una collega ha avuto il passaporto in pochi giorni, così ho pensato di provare. Con gli appuntamenti, ho sempre il timore delle attese lunghe».

Dalla questura, però, ribadiscono che, prenotando con buon senso e andando con ordine, il passaporto si può ottenere velocemente. Per Giuseppe Costa, portavoce della questura, questo è uno strumento per snellire ulteriormente le pratiche e conferma che una serie di iniziative simili si ripeteranno nel tempo. «Oltre all’agenda, e quindi ai posti che si prenotano sul sito, quotidianamente nei aggiungiamo dai 45 ai 50, che vengono messi fuori sacco - specifica Costa -. Se si verifica un’urgenza e una persona deve partire per motivi di lavoro, il passaporto gli viene rilasciato velocemente: è successo, infatti, che un utente dovesse andare all’estero per il suo impiego e portando un’attestazione da parte del datore di lavoro e il biglietto ha dimostrato questa esigenza. Non ci sono utenti che non siano partiti per ritardi da parte nostra o perché gli sia stato detto di no: questo non si verifica e non si verificherà mai».

Come chiarito dalla questura, quella di ieri pomeriggio è stata un’ulteriore possibilità «a servizio della cittadinanza». «Questo è uno strumento in più per chi ha bisogno di partire e queste iniziative verranno ripetute: il fatto che apriamo al pomeriggio è tutto in aggiunta all’attività ordinaria che svolgiamo la mattina. Va tenuto conto che il personale è lo stesso impiegato per altri servizi, come per esempio quelli di ordine pubblico. Da parte nostra, c’è la massima volontà e disponibilità a risolvere, il più possibile, le problematiche che si possono presentare - conclude Costa -. Allo stesso tempo, abbiamo anche implementato le postazioni, proprio per l’aumento del carico di lavoro e il numero di passaporti».

Giovanna Pavesi

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