Un problema ricorrente
''Dare di tacco'' a una cosa, dalle nostre parti, significa, non tenerla in gran considerazione. Sabato abbiamo contato quattro o cinque colpi di tacco alla palla effettuati dai crociati. Si tratta di un gesto tecnico spesso più che apprezzabile, che molte volte lascia basiti gli avversari e quindi si rivela efficace. Quando però diventa una costante può portare con sé implicazioni diverse. Fa pensare ad esempio che la squadra non abbia interiorizzato il clima da derby che i suoi tifosi avevano creato con tanti sforzi. Poi va a finire che di fronte ai tacchi in serie l'avversario si sente ridicolizzato e reagisce di conseguenza.
Naturalmente dietro il kappao col Modena ci sono altre motivazioni. Se i crociati hanno totalizzato un solo punto contro le quattro neopromosse però, oltre al tema tattico, quello cioè di squadre che stanno compatte e ti chiudono tutti i varchi, c'è anche un problema di mentalità che avevamo già percepito contro la Ternana iper-rimaneggiata che si era presentata al Tardini in settembre.
Potrebbe non essere estranea a questa lacuna nell'intensità dell'applicazione la strategia di Pecchia che “dà di tacco” alle specializzazioni e ruota a non finire gli elementi nel suo 4-2-3-1.
«Il non importa chi gioca» è prezioso nell'emergenza, dopo è forse meglio creare e rispettare gerarchie di valore.
Come detto però ci sono ragioni tecnico-tattiche dietro il quarto ko stagionale, terzo con una neopromossa. Tesser ha chiesto ai suoi di non andare mai a pressare la costruzione bassa del Parma. Gli attaccanti ospiti si attestavano sulla trequarti, la squadra restava così corta ed era più facile lottare sulle seconde palle e limitare Bernabè e Vazquez, individuati come le fonti di gioco e marcati ad personam oltre che bistrattati con falli tattici. Inserendo De Maio a metà ripresa Tesser è poi passato alla difesa a cinque. Nonostante ciò il Parma si è intestardito a voler passare per vie centrali, sfruttando poco l'ampiezza per cercare invece di allargare le maglie avversarie. Il pari poteva comunque arrivare soprattutto per merito di Camara, e a quel punto viene ancora più da rimpiangere che il primo tempo lo abbia giocato Sohm. Ma a posteriori le scelte di formazione sono sempre tutte criticabili e non vale la pena dilungarsi troppo in questo esercizio. Resta il fatto che se si punta alla serie A, e guai se non fosse così, qualche tacco in meno e un po' di attenzione e intensità in più possono aiutare.
Paolo Grossi
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