Capodanno
Due persone al pronto soccorso e cassonetti bruciati. Ancora una volta Parma ha deluso: nonostante il divieto dell'uso di petardi e artifici pirotecnici emesso dal Comune con sanzioni da 150 a 500 euro, la notte di Capodanno è stata bombardata dai fuochi: in tutte le zone della città dalla mezzanotte in poi è stato un botto continuo, con cani e gatti che tremavano e uccelli e animali selvatici morti dallo spavento.
Un bollettino che ha visto l'intervento del 118 prima in via Cremonese, dove intorno a mezzanotte e mezza fuori da un locale pubblico un 39enne si è ferito gravemente al volto per colpa di un petardo: il 39enne è ancora ricoverato nel reparto di oculistica del Maggiore con una prognosi di 30 giorni. Poco dopo, a Medesano, sempre con un petardo un 52enne si è fatto male a una mano ed è tuttora ricoverato al pronto soccorso. Ma certamente le persone che si sono ferite con i botti sono di più, anche se non sono ricorse alle cure ospedaliere. Addirittura in via D'Azeglio un uomo ha sparato contro l'ospedale Vecchio e a terra è stato trovato il bossolo della cartuccia di una pistola.
Con la follia non sono mancate le sanzioni: «Tante sono state le segnalazioni per fuochi e petardi al comando della polizia locale - spiega l'assessore alla Sicurezza Francesco De Vanna - e gli agenti hanno effettuato una decina di multe, soprattutto tra San Leonardo e il Lubiana San Lazzaro. Quello della polizia locale per la notte di Capodanno è stato un servizio molto complesso e impegnativo, perché oltre ai controlli è stato previsto il presidio in Piazza Garibaldi: l'evento è stato bellissimo, grazie a uno sforzo organizzativo importante da parte del Comune e della polizia locale. Naturalmente in collaborazione con Questura e Prefettura per garantire la completa sicurezza».
«Nonostante il divieto, i botti non sono mancati - dice il vice sindaco Lorenzo Lavagetto -. Ricordiamoci che si tratta di un regolamento comunale che ha bisogno della collaborazione dei cittadini. Ed è difficile per la polizia locale controllare a tappeto tutto il territorio in una notte come quella di Capodanno». Nonostante la crisi e la gente che si lamenta per le bollette troppo care, c'è chi ha speso migliaia di euro per «inquinare» il cielo di Parma. Tanti i ragazzi a spasso che accendevano petardi e li buttavano ovunque, tant'é che i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per un cassonetto in fiamme in via Paradigna e per un altro in strada Traversetolo. E tanti i fuochi di artificio che crescevano come funghi in tutte le direzioni: «Purtroppo - sottolinea la presidente dell'Enpa, ente protezione animali, Lella Gialdi - a rovinare questi momenti gioiosi, ecco il ripetersi dello squallido rituale dei botti e fuochi d'artificio, un vero bombardamento da far tremare anche i vetri. Una testimonianza di ben scarso rispetto e civiltà, perpetrato nonostante il divieto dell'amministrazione comunale. Ignorato il buon senso, ignorato l'appello del vicesindaco Lavagetto. Mancanza di rispetto per le persone in stato di sofferenza, un pericolo notevole per gli animali, la cui percezione uditiva è centinaia di volte superiore a quella umana. Atterriti quelli che vivono nelle case e soggetti anche ad atti inconsulti per lo stress subito, ma terrificati in modo totale centinaia quelli viventi allo stato libero, con fughe che si concludono con la loro morte. Sono per gli animali attimi se non ore di terrore. Ogni anno questo rito si ripete nell'indifferenza di chi pensa solo ad appagare il proprio egoistico divertimento. Mentre ci apprestiamo a guardare con tanta speranza questo nuovo anno: che il 2023 porti non solo pace, ma anche saggezza e che potenzi il senso di rispetto verso tutti, uomini e animali».
Mara Varoli
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