L'ASSESSORE REGIONALE
«L’Appennino va guardato nella sua complessità ed è proprio in montagna e nelle aree interne, che si misura il ruolo pubblico delle Stato»: lo dichiara l’assessore alla Montagna, al Welfare e alle Politiche giovanili Igor Taruffi, che spiega alla «Gazzetta di Parma» gli obiettivi e le strategie future per le aree appenniniche, a cominciare dai fondi che nel 2023 saranno resi disponibili alle amministrazioni per la rete viaria di competenza.
Le criticità
«Per i 121 comuni della montagna, che rappresentano il 40% circa del territorio regionale, ci saranno 11 milioni di euro per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade – spiega Taruffi -. Significa che quest’anno in media potranno ricevere 80-90mila euro in più, implementando magari quanto già a bilancio nel caso di particolari criticità viarie o di dirottare i fondi precedentemente destinati alla manutenzione stradale su altre esigenze. È un intervento senza precedenti, che permette di coprire circa i due terzi della spesa di ciascun comune: l’obiettivo è di renderlo strutturale per il prossimo biennio». Sulla misura, si è espresso anche il consigliere regionale Matteo Daffadà, secondo cui «la viabilità, minata dal dissesto idrogeologico, è un tassello fondamentale per la montagna. Gli interventi, supportati da uno stanziamento importante per tutto il territorio, ne consentono dunque una migliore gestione».
Il dissesto
A proposito di dissesto, l’assessore poi ricorda che per contrastarlo «nel 2023 saranno stanziati 57 milioni di euro». A essere centrali, in montagna, non sono però solo le strade, ma anche i servizi. «Nei territori montani vivono 450mila cittadini – dice l’assessore –: per contrastare il rischio spopolamento servono investimenti mirati anche sulle infrastrutture immateriali come la telefonia: in alcune aree interne il segnale è pressoché assente».
I settori
«È proprio in questi settori che si misura l’importanza dell’intervento pubblico: sono infatti territori poco appetibili per il privato, che non li considera remunerativi e dunque non investe. In questo solco, Regione sta ultimando un piano straordinario per coprire le aree bianche, quelle cioè in cui nessun operatore investe in connettività. Grazie a Lepida, da qui alla fine del 2025 per un investimento di circa 2 milioni di euro, posizioneremo pali e tralicci nelle aree scoperte, a cui le compagnie telefoniche potranno agganciarsi e trasmettere il segnale. Nella provincia di Parma, dopo quello di Tornolo, saranno posizionati altri quattro tralicci: a Bedonia, Langhirano, Varano e Lesignano».
Gli investimenti
Taruffi poi precisa che per la montagna continuano gli investimenti per contrastare lo spopolamento. «Molto apprezzato è stato il bando giovani coppie: quest’anno finanziamo ulteriori 173 domande. Nel Parmense, in particolare, ne sono state accolte 32 per un totale di 865mila euro. Ad oggi, la misura nella sua totalità vale 25 milioni di euro». La rotta insomma pare invertita e a riprova l’assessore ricorda: «La Regione ha stabilito che il 10% dei 2 miliardi di Fondi europei 2022-2027 sarà destinato ai comuni montani. Si tratta di una strategia strutturale per finanziare misure per l’innovazione, l’imprenditoria, il turismo sostenibile».
Monica Rossi
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