Fornovo
Fornovo Monte Ardone continua a far parlare di sé. Dopo il diniego all’ampliamento della discarica pronunciato dalla giunta regionale dell’Emilia Romagna, l’impianto torna a far discutere con l’avvenuta presentazione, nel luglio scorso, di un’interrogazione da parte di un consigliere di maggioranza del comune di Fornovo Taro, l'assessore Alessandro Savi, che chiedeva al sindaco di chiarire come mai la giunta comunale precedente avesse cancellato la fideiussione, pari a 650 mila euro, a garanzia del pagamento delle royalties (per il cosiddetto “ristoro ambientale”) inserita nella convenzione originale sottoscritta tra il gestore e il comune medesimo.
La richiesta parrebbe fondata, avendo il gestore sospeso, con motivazioni ritenute poco pertinenti, i pagamenti per un ammontare di circa 700 mila euro, la cui mancata corresponsione, già considerata nel bilancio preventivo, ha causato al Comune di Fornovo intuibili problemi di quadratura del bilancio e causato costi legali non previsti per il recupero di quanto dovuto.
«Tutto questo non sarebbe avvenuto - si legge nell'interrogazione a firma di Savi - se nel 2018 l'allora Giunta non avesse acconsentito, senza alcuna giustificazione apparente, a cancellare dalla convenzione Comune-Palladio Team Fornovo Srl la fideiussione a garanzia dei crediti comunali».
In pratica, secondo l'interrogazione di Savi, la fideiussione rappresentava la garanzia per il Comune di riscuotere la somma dei ristori non versati senza dover ricorrere a ingiunzioni.
«La cancellazione della fideiussione - continua l'interrogazione - ad oggi ingiustificata, ha messo in notevole difficoltà codesto Comune».
La richiesta è di sapere «il motivo che ha indotto l'Amministrazione comunale del 2018 a stralciare la fideiussione dalla convenzione e le iniziative che eventualmente si intendano assumere a tutela degli interessi comunali».
A seguito dell’interrogazione, che al momento non ha trovato riscontri, un cittadino domiciliato a Fornovo ha ritenuto quindi di presentare un esposto alla Procura della Corte dei Conti competente per verificare: «se appaia giustificata l’eliminazione della clausola includente la garanzia; se, viceversa, apparendo ingiustificata l’eliminazione della garanzia con la delibera della Giunta Comunale n.122 del 26/09/2018, si possa sostanziare l’ipotesi di danno erariale; se l’evidenza dell’omissione in parola – resa tale dall’interrogazione e dalla conseguente ricognizione dell’operato della precedente Giunta comunale - abbia fatto sorgere negli attuali amministratori un obbligo di segnalazione alla autorità competente».
A questo punto non rimane che attendere le decisioni della Procura presso la Corte dei Conti per sapere se l’esposto sia fondato e nel caso quali possono essere le responsabilità e le conseguenze a carico degli organi eletti che avevano approvato la cancellazione della fideiussione.
r.c.
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