ENERGIA
Non solo gas, anche la bolletta dell'acqua è rincarata. Gli aumenti colpiscono tutti: famiglie, aziende e comuni. Tanto che l'Amministrazione comunale di Parma, in una determina dirigenziale, ha stabilito l'impegno di spesa previsto in questo nuovo anno per una serie di edifici propri, gestiti dal settore Manutenzione.
Si tratta soltanto di una parte delle infrastrutture di cui il Comune si deve fare carico a livello di consumi, ma aiuta a comprendere l'impegno economico a cui dovrà far fronte.
Partendo da una stima dell'andamento dei costi sostenuti negli ultimi anni, oltre alle recenti prese in carico di nuove utenze, nella determina si prevede che i consumi d'acqua per il 2023 ammontino a 117.700 euro.
Questa spesa riguarda le seguenti infrastrutture: Duc, scuola Europea, presidi della Polizia Municipale di piazza Rastelli, via Gramsci e via Bixio; edificio di via Scola; residenza Sant'Ilario di borgo Bosazza 13 (immobile destinato all’accoglienza temporanea di nuclei familiari in difficoltà abitative); immobile degli ex Stimmatini, in piazzale San Giacomo e borgo Tanzi, temporaneamente destinato ad ospitare gli alunni della scuola Albertelli-Newton in corso di ristrutturazione; canile municipale; scuola di via Aurelio Saffi; ponte Nord (ponte Europa); magazzini Cultura; chiesa di Santa Maria delle Grazie; cinque servizi igienici pubblici (parco Ferrari, parco Ducale, via Verdi, borgo San Vitale e piazza della Pace).
Marco Bosi, assessore al Bilancio, è chiaro: «I maggiori costi energetici nel complesso ammontano a 10 milioni di euro tra utenze dirette del Comune di Parma e utenze di Parma Infrastrutture, la società che ha in capo la gestione di gran parte del patrimonio immobiliare comunale. A questo andrebbe poi sommato quello che è in appalto esterno, indicizzati all'inflazione. Attualmente, per ogni milione di euro di appalto ci sono oltre 100 milioni di costi in più».
Per far fronte al caro energia il Governo ha stanziato risorse per i comuni che devono essere ancora assegnate. «Ci aspettiamo l'arrivo di 900mila euro, ma soprattutto un forte ribasso dei prezzi da parte dei distributori in tempi ragionevoli - sottolinea Bosi - dato che i costi dell'energia sono in forte ribasso».
Quanto ai rincari dell'acqua, «i costi riportati nella determina sono soltanto una parte - precisa -perché riguardano gli immobili a gestione diretta del comune, ma il patrimonio è in larghissima parte a carico di Parma Infrastrutture».
Luca Molinari
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