INCHIESTA
Fino ad alcuni anni fa erano aree frequentate per 24 ore al giorno. Oggi, invece, sono brutture della città in attesa di una risistemazione o destinazione ad altri usi che tarda troppo ad arrivare. Parliamo dei tanti distributori dismessi della nostra città, che un tempo era costellata di pompe di benzina. Uno dopo l'altro, i vecchi distributori stanno chiudendo i battenti. Ma al loro posto ci sono «terre di nessuno» dovute a una burocrazia sempre più complicata.
Tempi troppo lunghi per le riqualificazioni
I tempi della riqualificazione delle aree diventano così quasi biblici. E' delle settimane scorse la scelta di destinare a parcheggio pubblico l'area di un ex distributore in via Zarotto donata al Comune dalla proprietà. Ma il problema è che era stato chiuso quasi 20 anni fa e questa è la tempistica media per il riutilizzo e il recupero degli ex distributori. Basti pensare alle due aree di servizio ex Agip sulla tangenziale Nord, chiuse più di 15 anni fa perché non a norma con le distanze dagli svincoli di uscita e ancora adesso in abbandono. Ma ancora in attesa c'è l'ex Ip di via Emilia Est, mentre in via Fleming ci sono ancora i ruderi dei casotti, così come in via Emilio Lepido, mentre in via Torelli è ancora recintata l'area all'altezza dell'incrocio con via Anna Frank, così come è ancora senza identità la superficie a fianco del semaforo di piazzale Allende. Tutte «ferite» non rimarginate che attendono un intervento che ancora non è arrivato e rappresentano un problema per il decoro della città e sul quale si dovrebbe intervenire.
Gian Luca Zurlini
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata