Intervista
L'ultimo episodio è stato a inizio settimana. Un 16enne è stato minacciato in viale Campanini da due ragazzi di 15 e 17 anni, che per convincere la vittima a consegnare pochi euro, hanno sbandierato uno storditore elettrico e coltelli. Non è più bullismo, forse neanche microcriminalità: è un salto di qualità criminale, con modalità che avrebbero potuto avere conseguenze gravi.
Il fenomeno della devianza minorile è complesso e ha matrici multifattoriali - dice Beatrice Aimi, assessore comunale alla Comunità giovanile - Ma voglio pensare che continuiamo ad essere una città sicura.
Eppure la frequenza degli episodi, e la crescente gravità, impongono una riflessione sulla prevenzione. Cosa si sta facendo?
Abbiamo ampliato, per numero di operatori e per zone che intendiamo raggiungere, l'«educativa di strada», grazie ad un finanziamento regionale ottenuto con l'assessorato alla sicurezza. Si tratta di un gruppo di pedagogisti, psicologi ed animatori che tentano di agganciare i giovani (Ghiaia, Pilotta e Oltretorrente alcuni dei luoghi di sosta) attraverso i loro linguaggi comunicativi privilegiati come la musica rap, la trap, ballo, sport, musica. Un'iniziativa - che vede Parma in rete con Bergamo e Trento per formare educatori - coordinata anche con le unità di strada dell'Ausl, le forze di polizia e i servizi sociali. Vorremmo anche intercettare giovani già segnalati alle istituzioni o alle forze dell'ordine e cercare di accompagnarli in un percorso di prevenzione».
Ma chi sono i giovani a rischio devianza? Senza questa conoscenza, le azioni rischiano di non cogliere nel segno.
Bisogna infatti partire da un'indagine sociologica per intervenire in maniera mirata e personalizzata. E lo stiamo facendo in accordo con l'università, affiancando all'educativa di strada un team di ricercatori, diretto dalle professoresse Vincenza Pellegrino, Chiara Scivoletto e Stefania Fucci, che osserveranno gli interventi degli operatori di strada per comprendere meglio il fenomeno antropologico e sociale alla base delle baby gang. Oltre a questo, è stato creato - con gli oratori, le scuole, i servizi sociali e sanitari e lo Spazio giovani - un «Osservatorio benessere»: per per tutelare il benessere giovanile e prevenire e contrastare i fenomeni di disagio.
E per chi invece deve essere recuperato?
Abbiamo un progetto, nato in Usa, con la validazione scientifica dell'Onu: «Family united» che vuole coinvolgere non solo i ragazzi ma anche le famiglie, perché molte forme di disagio originano proprio dalle povertà educative.
Come si aiutano i giovani a trovare un lavoro?
Occorre creare una rete fra i Centri per l'impiego, Informagiovani, scuole e mondo del lavoro. La prima azione partirà proprio quest’anno con una serie di laboratori mensili per orientare l'inserimento lavorativo. Primo appuntamento il 23 febbraio all'Informagiovani, gli altri si terranno, oltre che all'Informagiovani, in cinque centri giovanili comunali. Discriminazione di genere, come scrivere una lettera o un curriculum, come d ricercare attivamente lavoro sul web, quali strumenti sono necessari per diventare imprenditori di se stessi, come si dialoga con un'azienda: questi alcuni dei temi trattati. Sempre in questa ottica, la prossima settimana ospiteremo al Complesso di San Paolo una convention di cinque giorni di tutte le agenzie nazionali giovani europee sul «youth worker», la figura che aiuta i ad inserirsi nel mondo del lavoro».
Come rendere i ragazzi più protagonisti del loro destino?
Siamo il primo e finora unico comune italiano ad aderire al progetto dell'Agenzia nazionale giovani «Genc» («Generazione changemaker»), che vuol rendere i giovani attori e protagonisti di innovazione e cambiamento sociale. Assieme ad enti, associazioni e alla Ong Ashoka, promuoveremo varie azioni volte ad ascoltare i giovani, capire i loro bisogni, raccogliere input e proposte da presentare all'amministrazione pubblica.
Lavoro, devianza, carcere. Ma i giovani non sono solo quello. Una delle azioni per il benessere giovanile è la promozione della creatività.
Parma prosegue un percorso iniziato da Michele Guerra: eccezionalmente, la nostra città ha mantenuto, dopo tre anni e per i prossimi tre anni, la presidenza del Gaer (Giovani artisti emiliano romagnoli), associazione regionale che conta fra i soci tutti i capoluoghi di provincia della regione e che promuove la creatività giovanile. Fra le prossime iniziative, a primavera, ci sarà un «Creativity camp», una cinque giorni di seminari e laboratori sulla sulla produzione musicale che vedrà la partecipazione di diversi maestri di altissimo livello. L'iniziativa, avviata con una call aperta, sarà a numero chiuso e si terrà fra la Casa della musica e il Centro giovani Montanara, dove esiste già uno studio di registrazione di buon livello tecnico. Vorremmo inoltre avviare un processo di protagonismo giovanile che porti la città ad essere pronta per la candidatura a Capitale europea della gioventù, nel 2024».
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