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Condannato a morte

Giustiziato in Texas Robert Fratta, nipote di emigrati parmensi

Giustiziato in Texas Robert Fratta, nipote di emigrati parmensi

di Monica Rossi

09 Febbraio 2023, 10:01

Ad Huntsville, nel Texas, l’11 gennaio è stata eseguita la prima pena capitale del 2023: a perdere la vita per iniezione letale, Robert Alan Fratta, classe 1957. Ma chi era costui? Un uxoricida. Stando ai verbali e alle cronache statunitensi, infatti, fu il mandante dell’omicidio della moglie, Farah, uccisa nel novembre del 1994 con due colpi alla testa nel garage di casa con una pistola calibro 38.

Fratta aveva ingaggiato due sicari, Joseph Prystash e Howard Guidry (entrambi ancora nel braccio della morte in attesa di esecuzione), per togliere la vita alla 34enne madre dei suoi tre figli, simulando una rapina. Nel 1996, tutti e tre gli imputati vennero riconosciuti colpevoli e condannati alla pena capitale, come prevede la legge in vigore nel Texas (è, peraltro, uno dei 28 stati Usa in cui la pena è ancora prevista). Ma perché vi raccontiamo questa storia truce? Perché, grazie al bedoniese Gigi Cavalli, mente e penna del celebre blog «Esvaso» (www.esvaso.it), si è scoperto che gli avi di Fratta erano partiti dalla montagna parmense agli albori del ‘900 alla volta degli Stati Uniti d’America, come molti loro conterranei, in cerca di fortuna: la storia di questa famiglia deve essere ricercata in particolare in quel di Bedonia, benché in realtà le origini del cognome (diffuso altresì in quel di Compiano e Berceto), risalgano alla frazione Case Fratta nel Comune di Valmozzola. Al netto di questa precisazione, Cavalli si addentra nel caso, riportando anche quanto raccontato dalla serie televisiva «Death Row II», diretta da Werner Herzog, che ha intervistato Fratta nel braccio della morte. «Era un ufficiale di pubblica sicurezza a Missouri City, nel Texas», riporta il documento. Nel 1992, Farah aveva chiesto il divorzio perché «non poteva più sopportare le perversioni sessuali del marito (…) l’omicidio è avvenuto nel corso di una battaglia legale per la custodia dei figli». Poco prima del processo di divorzio, dopo aver cercato i due sicari, Fratta «ha portato i suoi figli in un asilo nido della chiesa ed è rimasto lì per procurarsi un alibi. Successivamente, la polizia ha arrestato uno dei sicari (Guidry, ndr), che ha confessato di aver ucciso la donna per 3.000 dollari». Tanto valeva per l’imputato la vita della giovane donna... Ma non è tutto: dal verbale risulta che al complice (Prystash, che risulta essere stato un suo collega di lavoro) era stata destinata in pagamento la jeep del Fratta. Chi ha portato Cavalli a ricostruire la storia della famiglia Fratta? Tutto è partito da un messaggio Facebook, ricevuto pochi giorni dopo l’esecuzione.

Monica Rossi

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