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Espugnando il campo della Triestina per 2-0 domenica la Pro Sesto è balzata al comando del girone A della serie C, scavalcando in un sol colpo il Pordenone di Mimmo Di Carlo e la Feralpi in cui gioca Luca Siligardi. Un risultato inatteso per il club lombardo, che però è stato trascinato così in alto dal parmigiano classe '98 Nicolò Bruschi, a segno su rigore a Trieste ed ora capocannoniere del girone con 12 centri davanti a Ferrari del Vicenza.
Nicolò non solo è parmigiano, ma ha anche fatto le giovanili nel Parma fino agli a Allievi, con qualche convocazione nella Primavera allora guidata da Crespo.
La trafila s'è traumaticamente rotta nell'estate del 2015, quando ci fu il fallimento. Il ragazzo seguì allora il responsabile del settore giovanile Francesco Palmieri che si era spostato al Sassuolo. Fu aggregato alla Primavera con cui due anni dopo vinse la storica prima Viareggio Cup, segnando anche uno dei rigori che risolsero la finale con l'Empoli. Subito dopo Nicolò, che ha un fratello più grande Manuel, pure lui calciatore e oggi alla Fidentina, parte per una poco fruttuosa serie di prestiti in serie C da Cuneo a Gozzano, da Arezzo a Chieti e Vado: in tre stagioni cambia cinque maglie segnando appena 4 gol.
Pare ormai perso per il calcio che conta, tra l'altro ha un hobby che lo appassiona tanto: la musica. Incide brani che hanno anche successo su Spotify. A Sassuolo però non hanno orecchio e lo mollano.
Nell'estate del 2020 approda al Fiorenzuola in D. È già un ex promessa ma trova immediato riscatto: realizza infatti 30 gol in 33 gare, 8 li segna nelle ultime otto giornate. E il Fiorenzuola sale in C. Lui finisce nel mirino del Pisa: Giovanni Corrado giocava col fratello Manuel al Marzolara, insomma, ci si conosce. Arriva il contratto e parte per il ritiro ma a il diesse Chiellini, fratello di Giorgio, gli parla subito chiaro: «Devi mettere su muscoli, avere più forza per giocare in B. Ti mandiamo in prestito e tu intanto ci lavori».
Black out
E così torna al Fiorenzuola, stavolta in C. Conosce l'ambiente e parte bene, con una doppietta al Renate, fa un altro gol il 3 ottobre poi si blocca. La vena sembra esaurita, lui gioca ma non segna, e finisce in panchina a fare scampoli di partita. Il giudizio del Pisa è negativo ma la Pro Sesto, che l'ha affrontato due volte in stagione, si ricorda di lui e fa il colpo. Il tecnico Andreoletti lo impiega spesso anche come centravanti e lui, nonostante sia 1,78 di altezza e, storicamente, seconda punta o trequartista, se la cava alla grande: a oggi in 25 gare sono 12 i gol e 4 gli assist.
Morale della favola
Ora tutto questo discorso si limiterebbe ad un ritratto di un ex ragazzo del Parma, uno che fu anche premiato nel 2014 dagli Ex Gialloblù con il Dante Boni.
Però se andiamo a vedere che i tre migliori marcatori della serie B in questo momento (Cheddira e Brunori, 13 gol con 4 rigori, Odogwu 8 gol senza rigori) giocavano l'anno scorso tutti in serie C, allora forse suona un campanello. E suggerisce che, se si entra nell'ottica di costruire, per attraversare la B salendo di categoria, una squadra quasi usa e getta, (e non come, sognava Ribalta, un gruppo che funzionasse poi anche in A) certi giocatori possono essere presi in considerazione.
Qui non vogliamo dare consigli per gli acquisti: a ognuno il suo mestiere e comporre una rosa è cosa complessa. Diciamo solo che oggi per Transfermarkt il valore di Bruschi è 300 mila euro e sarebbe facile il giochino di contrapporgli quanto pagato per tanti attuali giocatori del Parma. Diciamo anche che un anno fa il Frosinone cedette, mantenendolo in rosa fino a giugno, il cartellino del difensore Federico Gatti alla Juventus per 7,5 milioni appena sei mesi dopo averlo pagato 200 mila euro alla Pro Patria. Lo stesso Frosinone, un club da cui, si ammetterà, ultimamente qualcosa si può imparare (e lo stesso Buffon domenica ha esortato a imparare da chi fa le cose per bene) nell'ultimo giorno di mercato è andato a pescare un centrocampista offensivo di 26 anni, tal Gelli, nell'Albinoleffe. Lì difficilmente farà una plusvalenza, ma deve averci visto un prospetto adatto anche a una alta serie B, magari come affidabile seconda linea.
Insomma, anche in terza serie c'è vita e qualche buon prospetto, che magari parla pure parmigiano. Se l'anno prossimo dovessimo giocare ancora in B, tanto varrebbe buttarci un occhio.
Paolo Grossi
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