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Il caso

Australia, famiglia salsese rischia di essere crudelmente divisa perché ha una figlia con bisogni speciali

Australia, famiglia salsese rischia di essere crudelmente divisa perché ha una figlia con bisogni speciali

di Manrico Lamour

19 Febbraio 2023, 03:01

Dopo 17 anni in Australia la famiglia salsese Donagemma - il padre Vanni, la mamma Elisa ed i 5 figli, una dei quali, Benedetta, con bisogni speciali - potrebbe essere costretta a dividersi per sempre perché a causa delle rigide regole sull’immigrazione non possono più rinnovare il loro visto e quello della figlia 18enne Benedetta che, essendo una ragazza con bisogni speciali, non è in grado di superare i criteri sanitari per ottenere la residenza permanente.

Per questo motivo è stata creata sulla piattaforma Change.org una petizione, che ha già raggiunto in poco tempo circa 8 mila firme, comprese quelle di molti salsesi, per chiedere alle autorità di revisionare le leggi affinché Benedetta, e come lei altre persone «speciali», non vengano discriminate potendo ottenere la residenza permanente.

«La nostra famiglia è venuta in Australia nel 2006 dopo che mio marito ha trovato lavoro come geologo prima a Perth e poi a Sydney - spiega Elisa nella petizione -. Abbiamo vissuto legalmente in Australia con il visto temporaneo per il lavoro di mio marito, ed è stata l’unica soluzione praticabile perché nostra figlia Benedetta ha bisogni speciali e non è in grado di superare i criteri sanitari per la residenza permanente: Benedetta è una ragazza dolce, ha un ritardo cognitivo, ma non ha bisogno di cure mediche e ha concluso lo scorso dicembre il suo percorso scolastico alla Clarke Road School di Hornsby».

«La sua vita - continua Elisa - dipende dal legame con il gemello Matteo e con gli altri fratelli, non abbiamo agevolazioni perché siamo residenti temporanei e paghiamo più tasse degli altri anche se Benedetta avrebbe diritto, per esempio, anche all’accompagnamento. C’è molta strada da fare, ma d’altra parte il sistema permette alle persone di entrare solo se in grado di mantenersi e avere un lavoro è necessario e nulla toglie agli australiani: la qualità di vita è elevata tanto che mia figlia viaggia tranquillamente a mezzanotte in treno».

«Mio marito - dice Elisa - ha perso il lavoro in seguito al covid 19 nel 2021 e non può più richiedere un visto qualificato: ha ricevuto diverse offerte, ma la situazione gli ha fatto perdere opportunità».

Gli altri figli della famiglia Donagemma sono Matteo, gemello di Benedetta, che è iscritto alla facoltà di Astrofisica, Andrea, 24 anni, chef e cintura nera di taekwondo che insegna in alcuni corsi a bambini ed adulti, Francesco, 26 anni, iscritto ad Ingegneria meccanica, e Chiara, interior designer e pattinatrice professionista. Sono cresciuti in Australia e perfettamente integrati nel tessuto sociale. «Ringraziamo tutti per la solidarietà dimostrata che ci dà una grande speranza affinché la autorità ci ascoltino» conclude mamma Elisa.

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